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  La Sicilia fenicia
   e le sue città
 
 
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 Sicilia fenicia
I Fenici e la civiltà
    mediterranea
"Abitavano anche i Fenici
   
tutte le coste della Sicilia"
    CITTA' CARTAGINESI
Panormo
Mozia
Solunto
     LA SICILIA GRECA
Introduzione
La Sicilia greca orientale
La Sicilia greca occidentale
In conclusione

LA SICILIA NELLA PREISTORIA

 
 
       
       
       
 
13/26
    SICILIA ANTICA
   Dal mito alla storia, analizziamo le
   civiltà d'origine che convivevano nel
   tempo antico in Sicilia: dalla
   preistoria alle colonie greche e
   cartaginesi.
 

Per saperne di più  

   
 
   I Fenici e la civiltà
   mediterranea
   
     
     

 
 
 

Amuleto fenicio di vetro fuso
 


 

Pradigue - 2008

 



 
da Wikimedia Commons

 
 

Fin dal XV secolo a.C. i Siculi, come appare anche da decorazioni vascolari, ebbero relazioni commerciali con gli egeo-cretesi e, specie dal XII secolo in poi, anche i Fenici. L’immigrazione di questi ultimi in Sicilia si può assegnare tra l’XI e il X secolo, e naturalmente l’espansione fenicia in Sicilia si accrebbe dopo la fondazione di Cartagine (IX secolo) e si contrasse, dall’VIII secolo in poi, per la colonizzazione greca.

 

I principali empori fenici in Sicilia furono Soloeis (oggi Solunto), Mozia  (oggi isola di San Pantaleo, nella laguna detta «Lo Stagnone» nei pressi di Mar­sala. in provincia di Trapani); a Solunto e a Cannita (in provincia di Palermo); nella stessa città di Palermo; a Selinunte, a Favignana e ad Erice (in provincia di Trapani); nonché nell’isola di Pantelleria e ad Adranon, sul monte oggi chiamato Adranone (in provincia di Agrigento).

I Fenici, com’è noto, furono un popolo del vicino Oriente, il cui territorio era quello dell’attuale repubblica del Libano, sulle sponde del Mediterraneo orientale; ed ebbero vigore e potenza dal XII al IV secolo a.C.; sicché la loro esistenza storica si considera conclusa con la conquista della loro importante città di Tiro (l’altra loro importante città era Sidone) da parte di Alessandro Magno nel 332 a.C..

Furono un popolo di mercanti e navigatori, che non aveva mire di conquiste territoriali, bensì di penetrazione economica, che fu realizzata in tutto il bacino mediterraneo; e quindi essi risultano presenti non soltanto in Grecia e in Sicilia e nell’Italia meridionale, ma anche sulle coste francesi e spagnole, ed anche ol­tre lo stretto di Gibilterra, arrivando perfino nelle isole britanniche.

La colonizzazione dei Fenici, com’è noto, ebbe carattere commerciale: ma i loro suc­cessori, i Cartaginesi, trasformarono la penetrazione commerciale in occupazione militare, e pertanto vennero in lotta, come vedremo, coi Greci di Sicilia, esponenti d’altro sentire e di ben diversa civiltà.

Col prosperare dei loro commerci, i Fenici fondarono numerose colonie, oltre che in Sicilia, nell’ isola di Cipro, a Creta, nelle isole del mar Egeo, nella Spagna e in Africa settentrionale. La più importante tra le loro colonie fu quella di Cartagine, nell’odierna Tunisia, la cui fondazione rimonta all’804 a.C., che è la data fornita dallo storico siciliano Timeo da Taormina del iv secolo a.C.

La tradizione, accolta da Virgilio nell’Eneide, dice che questa città, che diven­ne la pericolosa rivale di Roma nel mondo mediterraneo, fu fondata dalla regina Didone.

 
 
     

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