Fu la
principale delle colonie che i Fenici provenienti da Tiro e da
Sidone fondarono in Sicilia, tra l�undicesimo e il nono secolo
avanti Cristo, per commerciare con i Siculi, gente italica già
passata in gran numero dal continente vicino nell�isola. Non Si sa
con certezza qual nome fosse dato a questa città nei tempi più
antichi, ma pare che ad essa si riferisca il nome punico "Ziz" o "Sis"
(fiore, aia), che si legge in alcune monete, e che restò a una delle
sue campagne e al palazzo che vi sorse tra il secolo XI e XII dopo
Cristo, ancor oggi esistente col nome di "Zisa". Il nome Panormos
che è rimasto a questa città è un nome greco che ebbero anche
parecchi porti in Asia e in Europa, il qual nome fu spiegato dallo
storico Diodoro Siculo come risultante dalla composizione delle due
voci greche "pan" (tutto) e "ormos" (porto), indicando il porto
spazioso che essa aveva. Veramente l'antichissimo porto di Palermo
era molto grande, poiché lo stesso Diodoro narra che 480 anni prima
di Cristo vi entrò tutta quanta la flotta cartaginese composta di
molte migliaia di navi, e noi sappiamo che l�attuale cala di Palermo
è quanto rimane di quello spazioso porto che, in tempi molto remoti,
sino al decimo secolo dopo Cristo si internava nella città, formando
in essa, come scrisse allora il geografo arabo Ibn Hawqal, due
bacini, dei quali il più grande fu detto "porto destro o
settentrionale" e il più piccolo "porto sinistro o meridionale".
I fenici venuti da
Tiro e da Sidone in Sicilia, per fondarvi colonie commerciali,
fecero lega con i Fenici di Cartagine, e nel secolo VII a. C. quando
approdarono nell'isola i Greci, più intraprendenti e meno pacifici
dei coloni Fenici, e incominciarono con essi le rivalità, l'autorità
di Cartagine sui suoi protetti di Sicilia si accrebbe, e questi si
raccolsero nelle loro sedi più sicure di Panormo, di Solunto e di
Mozia.
Allora Panormo diventò il centro delle operazioni e la principale
fortezza dei Cartaginesi dell�isola. La città, la quale era sorta
sul luogo che oggi è il tronco superiore dell�attuale Vittorio
Emanuele, si accrebbe di una nuova parte che, alcuni secoli dopo, lo
scrittore Polibio indicava, nei suoi scritti, col nome di "Neapolis"
o "città nuova", per distinguerla dalla vecchia "Paleopolis"; ma non
sappiamo se ciò sia avvenuto per opera dei Fenici, ovvero dei coloni
Greci che erano venuti ad abitare nell�antica città fenicia. La
supremazia di Cartagine sulle colonie fenicie in Sicilia è evidente
nel 480 a.C. quando il condottiero cartaginese Amilcare, movendo
alla guerra contro Imera si ricovera col numerosissimo naviglio
nelle acque di Palermo (Diodoro); continuò quindi la mite
dominazione dei Cartaginesi, i quali lasciando sempre ogni libertà
di commercio nell�isola, trovarono nei porti di essa sicure stazioni
marittime, ed ebbero Panormo come loro capitale residenza navale
(Polibio). Nel 405 a.C. durante la guerra contro Dionisio, tiranno
di Siracusa, il cartginese Imilcone con la sua flotta trovava sicuro
asilo nel porto di Panormo (Diodoro), e nel 383 a. C. essendo riarsa
la guerra tra Dionisio e i Cartaginesi, questi ponevano il loro
quartiere generale in Panormo. |