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CITTA' CARTAGINESI   SICILIA FENICIA
Panormo   I Fenici e la civiltà mediterranea
Mozia   "Abitavano anche i Fenici tutte le coste della Sicilia"
Solunto   In conclusione
     
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    SICILIA ANTICA
   Dal mito alla storia, analizziamo le
   civiltà d'origine che convivevano nel
   tempo antico in Sicilia: dalla
   preistoria alle colonie greche e
   cartaginesi.
 

Per saperne di più  

   
   
 
   La Sicilia cartaginese
  
Panormo
   
 
     

 
 

Sarcofago fenicio del secolo quinto avanti Cristo,
riferibile alla colonizzazione cartaginese della Sicilia. Evidente è peraltro l'influsso dell'arte greca nella fattura dell'opera.
Scoperto a Palermo. Museo archeologico regionale di Palermo,

 

Foto di Giovanni Dall'Orto -  28 settembre 2006

 

 
 

da Wikimedia Commons

 

Fu la principale delle colonie che i Fenici provenienti da Tiro e da Sidone fondarono in Sicilia, tra l�undicesimo e il nono secolo avanti Cristo, per commerciare con i Siculi, gente italica già passata in gran numero dal continente vicino nell�isola. Non Si sa con certezza qual nome fosse dato a questa città nei tempi più antichi, ma pare che ad essa si riferisca il nome punico "Ziz" o "Sis" (fiore, aia), che si legge in alcune monete, e che restò a una delle sue campagne e al palazzo che vi sorse tra il secolo XI e XII dopo Cristo, ancor oggi esistente col nome di "Zisa". Il nome Panormos che è rimasto a questa città è un nome greco che ebbero anche parecchi porti in Asia e in Europa, il qual nome fu spiegato dallo storico Diodoro Siculo come risultante dalla composizione delle due voci greche "pan" (tutto) e "ormos" (porto), indicando il porto spazioso che essa aveva. Veramente l'antichissimo porto di Palermo era molto grande, poiché lo stesso Diodoro narra che 480 anni prima di Cristo vi entrò tutta quanta la flotta cartaginese composta di molte migliaia di navi, e noi sappiamo che l�attuale cala di Palermo è quanto rimane di quello spazioso porto che, in tempi molto remoti, sino al decimo secolo dopo Cristo si internava nella città, formando in essa, come scrisse allora il geografo arabo Ibn Hawqal, due bacini, dei quali il più grande fu detto "porto destro o settentrionale" e il più piccolo "porto sinistro o meridionale".

I fenici venuti da Tiro e da Sidone in Sicilia, per fondarvi colonie commerciali, fecero lega con i Fenici di Cartagine, e nel secolo VII a. C. quando approdarono nell'isola i Greci, più intraprendenti e meno pacifici dei coloni Fenici, e incominciarono con essi le rivalità, l'autorità di Cartagine sui suoi protetti di Sicilia si accrebbe, e questi si raccolsero nelle loro sedi più sicure di Panormo, di Solunto e di Mozia.


Allora Panormo diventò il centro delle operazioni e la principale fortezza dei Cartaginesi dell�isola. La città, la quale era sorta sul luogo che oggi è il tronco superiore dell�attuale Vittorio Emanuele, si accrebbe di una nuova parte che, alcuni secoli dopo, lo scrittore Polibio indicava, nei suoi scritti, col nome di "Neapolis" o "città nuova", per distinguerla dalla vecchia "Paleopolis"; ma non sappiamo se ciò sia avvenuto per opera dei Fenici, ovvero dei coloni Greci che erano venuti ad abitare nell�antica città fenicia. La supremazia di Cartagine sulle colonie fenicie in Sicilia è evidente nel 480 a.C. quando il condottiero cartaginese Amilcare, movendo alla guerra contro Imera si ricovera col numerosissimo naviglio nelle acque di Palermo (Diodoro); continuò quindi la mite dominazione dei Cartaginesi, i quali lasciando sempre ogni libertà di commercio nell�isola, trovarono nei porti di essa sicure stazioni marittime, ed ebbero Panormo come loro capitale residenza navale (Polibio). Nel 405 a.C. durante la guerra contro Dionisio, tiranno di Siracusa, il cartginese Imilcone con la sua flotta trovava sicuro asilo nel porto di Panormo (Diodoro), e nel 383 a. C. essendo riarsa la guerra tra Dionisio e i Cartaginesi, questi ponevano il loro quartiere generale in Panormo.

 
 
     

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