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Palermo : la Pietà di Giorgio da Milano
nella Chiesa di Santa Cita |
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La Pietà, capolavoro della
scultura palermitana del tardo Quattrocento, mostra uno stretto rapporto, di carattere
esclusivamente compositivo, con la Pietà di Michelangelo eseguita tra il 1497 e il 1499.
Infatti la composizione dei due gruppi scultorei, articolata in forma piramidale, mostra
la vergine (raffigurata giovane) che sostiene il Cristo morto sulle ginocchia. |
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"Sha memoria della
cappella intitolata a questa SS. Immagine nellantica Chiesa fin dà 16
dOttobre del 1506, nel testamento di Blasco Lancia, Giureconsulto catanese, rogato
da Notar Matteo Fallera; avendo legato oncie sei per lo ius patronato di essa: e fu poi
trasferita nella nuova Chiesa la cappella col suo sepolcro"
" Innanzi la
Cappella de SS. Crocifisso, nella Chiesa di S. Zita de Padri Domenicani, sapre
sotterranea Cappella, dedicata alla SS. vergine della Pietà, con un simulacro di marmo di
bassorilievo, di Nostra signora Addolorata, che tiene in seno il suo dilettissimo Figlio
Gesù morto, come lebbe sul calvario deposto dalla Croce". (A. Mongitore, Palermo
divoto di Maria Vergine, Palermo 1719-1720, Cap. LVIII). |
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Il
gruppo
marmoreo, scomparso per interramento dellintera cripta, è inaspettatamente
ricomparso insieme alla ricca decorazione a marmi mischi della sotterranea cappella, nel
corso di un recente restauro del complesso di S. Cita. |
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La Pietà, in
marmo bianco appena venato, è stata attribuita a Giorgio da Milano da H.W. Kruft, per la
evidente comune matrice sia con le madonne con bambino del Duomo che con la Santa Maria di
Gesù a Termini Imerese (Palermo). |
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Per saperne di più
Per approfondire l'argomento consultare il libro a
cura di Maria Concetta Di Natale, La Chiesa di Santa Cita, Ritorno all'antico
splendore , Edizioni Centro S. Mamiliano, Confraternita del SS. Rosario in S. Cita.
Le immagini fotografiche tratte dal testo citato sono di Enzo Brai.
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