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Panorama
visto dal porto -- General view
seen from the harbour |
Cartoline della collezione Franz Riccobono
nella edizione riservata Carisme - Messina |
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Sbarcando a Messina, il biancheggiare sulle colline
di moderni complessi e la cinta di palazzi lungo il fronte a mare, annunciano una città
nuova , luminosa, solare. In realtà, ben più remote sono le origini di questo
insediamento, collegato a varie fasi della preistoria siciliana. Sotto i palazzi del
centro cittadino si celano i resti di un vasto villaggio delletà del bronzo,
sviluppatosi circa mille anni prima che i coloni calcidesi rifondassero Zancle,
nellottavo secolo a.C. Pur se lacunose e frammentarie, le notizie del primo abitato
greco lasciano intravedere la possibilità che qui sullo Stretto, appoggiandosi al porto
falcato, si sia stabilita la più antica colonia greca di Sicilia, ancor prima che a
Naxos. |
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Ma tornando in superficie, quello che si vede per le strade di
Messina è il frutto della ricostruzione avvenuta tra le due guerre di questo secolo, dopo
che la città venne scossa catastroficamente dal sisma, negli ultimi giorni del 1908.
Quel 28 Dicembre ( di ottanta anni fa) chiudeva un ciclo durato quasi 4000 anni, azzerando
pressoché interamente non tanto limpianto urbano, quanto il patrimonio monumentale
artistico, e purtroppo anche lassetto sociale dellantica Messina. In realtà,
non furono i pochi secondi di scuotimento tellurico a cancellare tanta storia, quanto
piuttosto le diatribe politiche che ne ritardarono la ricostruzione, a portare i danni
più gravi al ritmo di vita della città. Per circa venti anni si trascina lagonia.
Nel 1928 riaprono lUniversità e il Tribunale, mentre per il nuovo Palazzo di Città
bisognerà attendere gli anni Trenta. Una città provvisoria, baraccata, che nella prima
ricostruzione dura quasi una generazione. Al di là delle mancate occasioni, come
reagirono i messinesi, come vollero le loro case, come si caratterizza la città di quegli
anni, la nuova Messina dove, non è un caso, fiorì un forte movimento futurista? Dopo le
demolizioni con cariche di dinamite di quanto rimasto, e lo sgombero delle macerie che
occupavano il centro storico, si procede con lentezza alla ricostruzione di alcuni edifici
pubblici e case private. Il Palazzo della Provincia e le Poste sorgono, intorno al 1915,
sul fronte meridionale della nuova piazza intitolata ad Antonello; il cerchio verrà
continuato con la costruzione della galleria Vittorio Emanuele III e del Municipio, circa
15 anni più tardi. |
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A destra una delle
quattro fontane che prima del terremoto del 1908 erano addossate ai quattro canti
dell'incrocio fra via Cardines (che solcava l'intero tessuto della città) e via Austria,
oggi via Primo Settembre. Sopra
un particolare. |
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Per saperne di più
Per gentile concessione degli autori, pubblichiamo
testo e immagini apparsi con il titolo di "Decorazioni borghesi" nella serie
"Il tesoro dell'Isola" N.43 - Palermo nel 1989 - Novecento Editrice,
supplemento del 03.11.1989 del "Giornale di Sicilia". Per sapere degli altri
interessanti argomenti, tutti rivolti alla scoperta del patrimonio siciliano, è possibile
rivolgersi a
Novecento Editrice - Via Siracusa, 16 - 90141 Palermo Tel. 091323513 - 091587417. |
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