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L’originario nome fenicio, che si legge anche nelle monete ivi coniate, è MTVA, probabilmente è derivato dalle attività tessili e tintorie che ivi si professavano, e che sono confermate dagli imponenti resti archeologici ivi trovati, e custoditi nel locale museo. Il centro abitato di Mozia fu costituito nel tardo secolo VIII a.C.; e ben presto divenne la sede più notevole delle attività puniche in Sicilia. Questo spiega gli attacchi che Mozia subì nel VI secolo a.C. ad opera dei due condottieri greci Pentatlo e Dorieo, che tentarono di assoggettare all’influenza ellenica anche quella parte della Sicilia occidentale che era ancora rimasta sotto l’influenza di Cartagine; e soprattutto spiega l’accanimento dimostrato dal signore di Siracusa, Dionisio il Vecchio, che nel 397 a.C. distrusse Mozia, dopo averla a lungo assediata con la sua poderosa flotta, che era guidata da suo fratello, l’ammiraglio Leptine. Saccheggiata la città, e crocifissi come traditori i Greci che avevano combattuto a fianco dei Moziesi, i superstiti in gran parte abbandonarono l’isola, e si recarono sulla terraferma, fondando la città di Lilibeo (poi chiamata Marsala dall’arabo Marsa Alì porto di Alì, e non da Marsa Allah, porto di Dio, come vorrebbero taluni disinformati). Altro notevole centro fenicio in Sicilia è Solùnto (in provincia di Palermo. Gli scavi presentano oggi i resti della città fenicia denominata Soloeis o Solus, fondata nel IV secolo a.C. Una città preesistente ha lasciato i suoi ruderi nella vicina località di Cannita, dove sono stati trovati anche sarcofaghi antropoformi, ora al museo regionale di Palermo. La Palermo fenicia fu fondata nel secolo VIII a.C. ed ebbe forse il nome di Ziz, che si legge sulle sue monete, e significa «felice»; onde poi Palermo, nei secoli successivi, ebbe il tipico soprannome di Panormus felix. Il sito della Palermo fenicia è quello dell’odierno centro storico; ma scarse sono le vestigia fenicie, che si riscontrano soprattutto nell’antica necropoli punico-romana, che si trova nella zona della odierna piazza Indipendenza, ed era considerevolmente estesa. Si tratta di vasi e di urne cinerarie; ma più importanti sono le iscrizioni puniche, e i simboli punici, ritrovati nella grotta Regina del monte Gallo nei dintorni di Palermo. A Selinunte — che è la colonia greca più occidentale che si trovi in Sicilia, e fu fondata da Megara Iblea nel 628 a.C., sicché era la punta più avanzata della grecità in pieno territorio punico — si incontrarono e si scontrarono le due civiltà, greca e punica, operanti nell’isola; e pertanto, accanto ai templi grandiosi della grecità, si trova il tipico cimitero punico detto tophet. |
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