Già agli inizi del ‘700 é documentata una
diffusa tradizione in tutti i ceti sociali del farsi il Presepe in casa e di gareggiare a
chi lo realizzasse più bello ed interessante. E si invitavano amici e conoscenti a
venirlo a vedere e con essi i vicini di casa e perfino i passanti affinché si facesse il
paragone con quello degli altri.
Ed a questa diffusione non fu
certo estraneo l’influsso gesuitico che aveva portato, già da un secolo, il gusto
per la rappresentazione teatrale e per l’azione scenica che a quei tempi si svolgeva
all’aperto ed aveva per spettatore l’intera popolazione.
Ma già da questi antichi
esempi, sia che si trattasse degli umili pastorelli modellati a stampo che delle più
raffinate figurine lavorate a mano, si nota immediatamente che l’artigiano, chiunque
fosse, trasponeva in esse quanto il suo gusto e la sua sensibilità gli dettavano e, cosa
più importante, l’amore con cui trattava la grezza materia prima ed i personaggi. |