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I due templi alla fine della parte orientale delle mura, che senza ragione vennero qualificati come i simulacri di Giunone Lacina o Lucina e della Concordia, sono sopravvissuti per un miracolo alle tempeste alle quali Acragas e Agrigento dovettero soccombere, mentre i templi di Ercole, di Giove, di Castore e Polluce e di Vulcano eretti nella stessa fila, ma più verso la parte occidentale, oggi non sono altro che masse informi di rovine. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Codesti templi erano ornati delle più preziose opere darte: in quello dErcole si trovò lAlemena di Zeusi; in quello di Giunone, la statua della dea, fattura dello stesso artefice; nel frontone di questo edificio erano rappresentati il combattimento dei giganti con gli dei e la guerra sotto le mura di Troia; nella cella del tempio di Giove, il tetto pesante era sostenuto da grandiose figure di Atlanti con la nuca inclinata e con le braccia incrociate sopra la testa: uno solo degli Atlanti fu ricomposto coti i suoi frantumi, e ora giace in mezzo all'atrio del tempio, riconoscibile anche da lontano per le gigantesche forme del conio, ma orribilmente mutilato se lo si guarda da vicino. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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