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complessità dell'evoluzione geologica da parte del vulcano si presenta in quella
biologica.
Al di sopra dei tremila metri d'altezza prevale il "deserto vulcanico" a causa
delle estreme condizioni ambientali e dell'intensa attività vulcanica si rinvengono
batteri e alghe azzurre e sotto qualche pietra lavica è possibile scoprire centinaia di
coccinelle. Tra i 3000 e i 2500 metri è "l'orizzonte delle pioniere di
altitudine", molte delle quali sono specie endemiche: il romice dell'Etna (rumex
aetnensis), la camomilla dell'Etna (Anthemis aetnensis), il Senecio Glauco (Senecio
aetnensis).Fra i 2500 e 2000 metri è "l'orizzonte dei pulvini spinosi", lo
spino santo (Astragalus Siculus) endemico, il Tanaceto Siciliano, la viola dell'Etna, il
caglio dell'Etna e la saponaria, fiore simbolo del parco. E' questa la zona del colore dal
fondo nero delle lave spiccano i verdi cuscini dei pulvini tra i quali emergono il giallo,
il viola, il rosso, e il fuxia dei fiori. Sotto i 2000 metri sino ai 1500 e
"l'orizzonte del faggio" qui relitti di boschi di betulla e di faggio. La fageta
un tempo molto più estesa è stata sostituita in più punti dal pino laricio, che
sull'Etna raggiunge la quota più alta di presenza in Europa (2250 metri).
Poi l'endemica betulla dell'Etna, il pioppo tremulo ed il Castagno dei cento cavalli
vecchio di oltre duemila anni.
Sotto i 1500 metri "l'orizzonte supra-mediterraneo" con le roverella i cerro,
l'acero campestre, il castagno, al di sotto dei 1000 metri il leccio, la sughera e tra la
vegetazione erbacea leguminose come gli astragali; le ginestre; che solo sull'Etna assume
aspetto arboreo; l'asfodelo colle sue bianche fioriture; l'euforbia; la ferula dagli alti
ombrelli gialli .