L'isola
di Salina è la seconda delle Eolie, sia per estensione (26,8 km²),
che per popolazione (2.300 abitanti circa). Di origine vulcanica
(sono presenti sei vulcani spenti), è caratterizzata da due vulcani
spenti di forma conica, i più alti dell'arcipilago: il monte "Fossa
delle Felci", di 961 m dal livello del mare e il "Monte dei Porri",
di 860 m. Proprio a causa dei due monti, l'isola aveva in origine il
nome greco Didyme che vuol dire gemelli. Il nome
attuale, molto più recente, è dovuto alla presenza sull'isola di una
grande cava di sale.
La storia dell'isola è caratterizzata da periodi alterni di sviluppo
e spopolamento. I ritrovamenti più antichi risalgono all'età del
bronzo, ma i resti archeologici più importanti sono del periodo
greco, intorno al IV secolo a. C. Nel VII secolo Salina risultava la
più popolata delle Eolie, in quanto a Lipari erano ancora attivi i
suoi vulcani, ma già nel periodo della conquista della Sicilia da
parte degli arabi, l'isola era, se non deserta, scarsamente
popolata. Dal XVII secolo tornò a ripopolarsi fino ad oggi.
Oltre al turismo, sono importanti economicamente la coltivazione
della vite, per la produzione del famoso Malvasia delle isole Eolie,
e dei capperi, anch'essi tipici dell'arcipelago ed esportati ovunque.Sono
stati istituiti sull'isola sia il parco regionale di Salina (1980),
sia la riserva naturale di monte "Fossa delle Felci"e di "Monte dei
Porri" (1981). |