Si
racconta che un principe greco trovò riparo sulle isole
dell'arcipelago. Questi era talmente bravo a prevedere il tempo
grazie all'osservazione delle nuvole e dal movimento dei fumi
provenienti dai vulcani del luogo, che gli isolani, che vivevano per
lo più di pesca, lo mitizzarono a tal punto da farne un una figura
del tutto superiore.. Il principe si chiamava Eolo, fu facile
confonderlo con Eolo, il dio greco dei venti. L'arcipelago prese
perciò il nome di Eolie, ossia isole dei venti.
L'arcipelago situato di fronte a Milazzo, sulla costa tirrenica
della provincia di Messina, è d'origine vulcanica e presenta due
vulcani in attività come Stromboli e Vulcano. Per la sua unicità, le
Eolie sono state nominate Patrimonio dell'umanità da parte
dell'UNESCO.
Sono visitate ogni anno da più di 200.000 turisti per la loro
bellezza. Le isole dell'arcipelago sono sette (a cui si aggiungono
isolotti e scogli affioranti dal mare) e per la precisione:
Alicudi
Filicudi
Lipari
Panarea
Salina
Stromboli
Vulcano
Sono raggiungibili tramite aliscafi e
traghetti, oltre che da Milazzo, Sant'Agata di Militello, e Messina,
anche da Palermo, Reggio Calabria e Napoli. Esistono anche
collegamenti a richiesta con elicottero dagli aeroporti di Catania e
Reggio Calabria.
Storia
I primi insediamenti sulle isole vengono fatti risalire al 4.000 a.
C. in epoca neolitica. Gli eoliani del tempo, trovandosi su
un'arcipelago di origina vulcanica, fecero del materiale più comune,
l'ossidiana, la loro fortuna, esportandolo ovunque, dalla vicina
Sicilia all'Italia meridionale, ma anche verso la Liguria, la
Provenza e, addirittura, la Dalmazia. L'ossidiana all'epoca era il
materiale più usato per ottenere schegge durissime e taglienti e
quindi ricercatissima e preziosa. Gli eoliani, a causa di cotanta
fortuna divennero uno dei più grandi insediamenti del Mediterraneo.
Partita da Lipari, la popolazione, nel 3.000 a. C. , si diffuse su
tutte le altre isole consorelle. La vicinanza con lo Stretto di
Messina portò le Eolie ad essere, tra il XVI e il XIV secolo avanti
Cristo, sulla rotta del commercio dei metalli, come ad esempio dello
stagno, che collegava la Britannia all'mediterraneo orientale. Si
forma nelle isole la cosidetta “cultura eoliana” caratterizzata più
dal commercio che dall'agricoltura. Di tale cultura fanno parte i
ritrovamenti archeologici di capanne circolari con pareti di pietre
a secco e una produzione locale di ceramiche.
Nel 580 a. C. furono colonizzate dai
greci che le chiamarono Eolie dal nome del dio greco Eolo, dio dei
venti.
Nel 260 a. C. l'arcipelago fu teatro dello scontro navale tra Roma e
Cartagine nelle guerre puniche, vinto dai romani. Successivamente,
perciò, come tutta la Sicilia, divenne colonia romana. Ebbe
importanza in tale periodo divenendo centro di produzione e
commercio dello zolfo, dell'allume e del sale.
Nel 1544 durante la guerra tra Spagna e Francia, il sultano ottomano
Solimano il Magnifico, alleato del re francese Francesco I, inviò
una flotta comandata da Khayr al-Din Barbarossa che occupò le Eolie
per farne un punto d'appoggio per la conquista di Napoli. Decimò e
deportò ampiamente, con grande crudeltà, le popolazioni locali.
Negli ultimi secoli le isole sono state ripopolate. Durante il
governo borbonico le isole Eolie esportavano allume e zolfo |
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