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LE ISOLE EOLIE
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    LE ISOLE EOLIE

   Alla ricerca spirituale del "perdersi"
   in una natura rustica e incontaminata

    Stromboli

 

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L'isola di Strombolicchio.

 

Giovanni di Catania - 5 Aprile 2007
 

 
 
 

da Wikimedia Commons

 

L'isola di Stromboli, di 12,6 km², è l'unica delle Eolie ad avere un vulcano in continua attività. Verso sudovest c'è Ginostra che d'inverno è quasi disabitata. Fa parte anch'essa del comune di Lipari. Gli abitanti vengono chiamati strombolani.
A Stromboli vi sono i borghi di San Vincenzo (anticamente l'abitato degli agricoltori), Scari, Piscità e Ficogrande (anticamente l'abitato degli armatori).

A nord dell'isola di Stromboli è ubicato, a qualche centinaio di metri, uno scoglio denominato Strombolicchio, che anticamente era un vulcano, formatosi circa 200.000 anni fa, e rappresenta la prima formazione vulcanica di Stromboli. L'isola principale inizia a crearsi, emergendo dal mare, circa 160.000 anni fa, in una successione di nuovi vulcani che emergono e di eruzioni, che danno vita e forma all'isola attuale.
Il vulcano di Stromboli, chiamato affettuosamente dagli abitanti Struògnoli, è costantemente attivo (ha una media di eruzioni di una ogni ora). Soste nell'attività vulcanica sono rarissime, in genere non vanno oltre qualche mese. . La sosta maggiore è stata registrata tra il 1908 e il 1910.
Oggi Stromboli presenta tre crateri disposti da nord-est a sud-ovest, compresi nella depressione chiamata Sciara del Fuoco. Questa depressione permette ai vulcani di eruttare al suo interno senza interessare la parte abitata dell'isola. Le rare volte che colate laviche sono fuoriuscite dalla Sciara del Fuoco sono state pericolosissime e mortali. Nel 1919 e nel 1930 la lava lambì i centri abitati (Piscità si salvò per appena 20 metri). Oltre i danni e le vittime, in quelle occasioni si creò uno tsunami che interessò una vasta area fino a Capo Vaticano, in Calabria.
L'ultima grande eruzione si è registrata tra il 27 febbraio e il 2 aprile del 2007 con aperture di nuove bocche all'interno della Sciara del Fuoco tra i 400 e i 500 metri sul livello del mare.

Popolata sin dall'antichità remota, Stromboli si è basata da sempre sulla pesca e sull'agricoltura, classicamente mediterranea, come olive, vite e fichi. Fino al XIX secolo l'isola, per le sue produzioni, è stata fiorente (raggiunse i 4000 abitanti). Una inversione di tendenza economica iniziò dall'unità d'Italia, passando per continue eruzioni vulcaniche e terremoti, sino alla quasi distruzione della coltura della vite, dovuta alla peronospera, arrivata sull'isola negli anni trenta, che alla fine costrinse la popolazione ad emigrare verso le Americhe e l'Australia.
Con il turismo nell'arcipelago delle isole Eolie, nato a partire dagli anni cinquanta-sessanta, anche Stromboli è tornata a ripopolarsi e a rifiorire.
Stromboli è raggiungibile con traghetti e aliscafi da Lipari, Milazzo, Messina e Napoli. In estate anche da Reggio Calabria, Tropea, Vibo Marina e da Capo Vaticano.

 
 

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