Gli
Scavi archeologici
Solo nel 1883 Innocenzo Coglitore identificò definitivamente l'isola
con la collocazione dell'antica Mozia, nonostante che i primi scavi
risalgano al XVII secolo da parte dell'olandese Filippo Cluverio.
Nel 1793 si misero in luce il gruppo scultoreo riproducente due
leoni che azzannano un toro.
Nel 1929 per opera di Joseph Whitaker vi si rinvenne il santuario
fenicio-punico di Cappiddazzu,alcune
porte a Sud e a Nord,
la necropoli arcaica e diverse
abitazioni, come la cosidetta Casa dei mosaici
e la Casa delle anfore.
Negli anni successivi gli scavi continuarono da parte di archeologi
del calibro di Pierre Cintas ( che aveva operato sull'area di
Cartagine ), e da numerose spedizioni di livello universitario:
- l'Università di Leeds diretta da Benedikt Isserlin (1955),
- l'Università “La Sapienza” di Roma diretta da Sabatino Moscati
(1964) e la Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Occidentale
diretta da Vincenzo Tusa.
- il Centro di Studi per la
Civiltà Fenicia e Punica del CNR diretto da Antonio Crasca (1974).
- l'Università di Palermo diretta da Gioacchino Falsone e Antonella
Spanò Giammellaro (1977)
- la Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Trapani
diretta da Maria Luisa Famà (1987) |