I
Ritrovamenti 2
Il Santuario di “Cappiddazzu” --- Nelle vicinanze,
entro le mura, della Porta Nord vi è il Santuario di Cappiddazzu.
Costruito in epoche diverse, è andato via via crescendo in
dimensioni. All'inizio, verso circa gli inizi del VII secolo a. C.
era costituito da una serie di fosse di piccola dimensioni scavate
nella roccia, il tutto inserito in una fossa maggiore. Verso la fine
del VII secolo a.C., si hanno prove dell'inizio di una vera e
propria costruzione. Nella terza fase. V secolo a. C. l'edificio fu
ampliato, i cui resti, capitelli d'anta a gola egizia, conprovano
l'esistenza di un edificio in pietra, che, probabilmente fu
distrutto nella conquista del 397 a. C. da parte dei siracusani di
Dioniso I.
Le testimonianze ancora visibili, risalgomo al IV secolo a. C.,
quando fu ricostruito un grande edificio a nord, inserito all'
interno di un ampio recinto di 27,40 metri x 35,40 metri.
Nell'area del Santuario sono stati ritrovati resti di una piccola
basilica, presumibilmente d'epoca bizantina.
La necropoli arcaica --- Sulla parte settentrionale ha
ubicazione l'antica necropoli, attraversata dalle mura e che a sud
presenta vaste aree cosidette industriali, in quanto ospitavano
alcuni impianti destinati alla produzione e alla lavorazione.
Si suole datare la creazione
della necropoli tra la fine del VIII secolo a. C. e il VII secolo a.
C. . Più rari sono i ritrovamenti di materiale funerario del VI e V
secolo a. C. Come già detto, agli inizi del IV secolo a. C. la
necropoli fu abbandonata per essere ricreata sul promontorio di
Birgi sulla terraferma.
La tipologia della necropoli è ad incinerazioni, cioè vi si
ritrovano piccole fosse al cui interno erano poste le urne
contenenti le ceneri del defunto e un piccolo corredo funebre. Tre
sono le tipologie funerarie ritrovate al suo interno: la prima
consiste in una piccola scatola composta da sei lastre in pietra; la
seconda in anfore cinerarie; la terza in un blocco monolitico
quadrato o rettangolare, su cui veniva posto come chiusura o una
lastra o un'altro blocco monolitico di uguale dimensioni.
Tra i ritrovamenti appartenenti ai corredi funerari vi sono
ceramiche fenicio-punica o greco-corinzia, probabilmente importata,
armi di ferro (pugnali e spade), e ornamenti femminili in oro,
argento e bronzo come pendagli, bracciali, orecchini, anelli, o
altro.
La Casa dei mosaici --- Tra le mira e la costa nella zona
sud-orientale è situata la cosidetta Casa dei mosaici, per i
ritrovamenti riportati alla luce. La pianta è a corte con un
peristilio su cui si affacciavano diverse stanze d'abitazione, con
una parte sud-occidentale adibita a servizio. E' il pavimento del
peristilio ad essere ricoperto da mosaici in ciotoli neri, bianchi e
grigi ( della pavimentazione è rimasta a testimonianza la parte
nell'angolo a nord-est ). I mosaici presentano raffigurazioni
animali (un leone che assale un toro, un grifone che attacca un
cervo, e un leone e un cervo separati su due pannelli) o
semplicemente decorative (fasce con meandro, fiori di loto e
palmette, motivo ad onda).
La datazione della Casa e dei suoi mosaici è incerta. Le partizioni
a rombi e linee bianche su fondo scuro, porterebbero a pensare che
sia del III secolo a. C., come le ville ritrovate e simili ad Olbia,
Eretria e Tarso. |