I
Ritrovamenti 2
La Zona pubblica --- In fondo
alla Via dell'Agorà si trova l'area pubblica di Solunto.
Sulla sinistra è presente un piazzale che si chiudeva con un grande
portico dove, in fondo, si aprono nove esedre a pianta rettangolare,
che presentano due colonne, fra ante con semicolonne. La costruzione
aveva la funzione di soggiorno e riposo. Nell'ultimo ambiente esiste
una nicchia che ospitava una statua per il culto di Zeus Olimpio.
L'estremità settentrionale del portico vi si trovava una cisterna
pubblica.
La terrazza superiore era occupata dal teatro e dal bouleuterion. Il
teatro, di non grande dimensioni ( poteva contenere circa
milleduecento spettatori ), aveva un diametro di 45 metri e ventuno
ordini di gradini, parzialmente scavati nella roccia come quello di
Segesta. L'orchestra presenta due pavimenti sovrapposti d'epoca
diversa: uno risalente al IV secolo a. C. e, il superiore d'epoca
ellenistica, mentre la Scena è simile a quella di Segesta.
Era
delimitato da un muro di sostegno poligonale, presente anche nel
teatro suo contemporaneo di Metaponto.
A sud del Teatro si trova il bouleuterion ( da boulè, il senato
locale ove veniva ospitato ). Di metri 11,30 x 7,30, forma regolare,
conteneva una piccola cavea circolare a cinque ordini di posti (
circa cento ), e divisa in tre settori.
Sulla zona soprastante il Teatro si pensa che fosse l'acropoli della
città, e la zona ove era edificato l'abitato d'epoca più antica.
A nord del teatro si trovava in origine un edificio pubblico, che
nel I secolo d. C. venne distrutto insieme ad una parte della cavea
per far posto ad una grande casa privata. Questo convalida il fatto
che la città in quel periodo fosse già interessata dalla decadenza
civica e dallo spopolamento progressivo degli abitanti.
Il
Santuario --- Continuando
sulla via dell'Agorà, superando la strada trasversale denominata
"via Salinas" si accede alla principale area pubblica. Una soglia
impediva l'accesso dei carri nell'agorà. Sulla sinistra si trovava
il Santuario, composto da due edifici. Era di grande importanza per
la vicinanza all'Agorà e per le dimensioni degli edifici.
Il primo edificio, ad est, comprende tre ambienti aperti solo sulla
strada. Avevano funzione pubblica: in quello a sinistra vi era un
altare con tre betili, tipici della cultura fenicio-punico, posto su
un piano inclinato verso una vaschetta che raccoglieva il sangue
delle vittime sacrificali. Nell'ambiente centrale si trova una
banchina a tre gradini sui lati destinato a cerimonie di culto.
Il secondo edificio, più grande, comprende nove ambienti su tre
livelli. Numerose sono le zone di culto e sacrificio votivo. Da
rilevare sul terzo livello l'unico ambiente presente dove si trova
una cisterna ed una fossa, che fungeva da grande scarico di
materiale votivo (pesi da telaio, arule di terracotta, ceramica e
ossa di animali). Alcuni ipotizzano che proprio qui si trovasse la
grande statua ritrovata negli scavi del 1825 e che raffigura. più
che una divinità greca, un Baal punico ( conservata nel Museo di
Palermo ). |