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   Il Verismo fu il primo passo

     
 
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Il braccio di San Raineri
 

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NATURALISMO E VERISMO
Lo sviluppo di fine Ottocento
L'analisi oggettiva del
Naturalismo

La corrente italiana del
Verismo

Naturalismo e Verismo a
confronto


U
L VERISMO SICILIANO
L'innovazione verista di Verga
Il pessimismo verghiano
L'identificazione con il personaggio
Capuana, il teorico del Verismo
La poetica del vero di Capuana
La Sicilia di De Roberto
De Roberto e "I Viceré"

Video sul Verismo
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
     
 
1/12
     
   
     IL VERISMO SICILIANO
  
   

       L’eterogeneità culturale degli
   italiani fu la prima scoperta
   all’indomani dell’Unità d’Italia (la
   nostra ricchezza). Il Verismo ebbe il
   merito di iniziare la conoscenza delle
   diverse identità regionali. Gli autori
   siciliani diedero il loro importante
   contributo (Verga, Capuana e
   De Roberto).

    

     Lo sviluppo di fine Ottocento

   
     
     

 
 

 
 
Emile Zola ritratto da Édouard Manet

Bot (Eloquence)-  
Foto da Wikimedia Commons

 







Positivismo e Naturalismo sono alla base della creazione della corrente verista ad opera di un gruppo di scrittori che ne prescrissero le caratteristiche e i contenuti. E’ un movimento del tutto italiano che nasce e si sviluppa tra il 1875 e il 1895.

Il Positivismo (nato in Francia) si diffonde con lo sviluppo scientifico, che ha alla base l’esaltazione del progresso e del metodo sperimentale, con i suoi strumenti, ritenuti perfetti, della ricerca, applicabili, perciò, a tutti i campi della conoscenza e della vita umana. L’ottimismo nei risultati caratterizza il periodo storico che va dal 1830 fino alla fine del XIX secolo. In questo periodo il positivismo rappresenta la formazione e l’affermazione del pensiero della borghesia industriale e progressista del tempo, che va in parallelo a quello economico del liberismo.
In realtà, il movimento positivista nasce all’inizio del secolo, ma non riuscì ad emergere, data la prevalenza della cultura romantica e dalla filosofia dell'idealismo. Il termine positivismo appare con Henri de Saint-Simon, che lo coniò nell'opera Catechismo degli industriali (1823-1824). Ma è con  Auguste Comte che viene diffuso, nel
1830, attraverso la pubblicazione del  primo volume del Corso di filosofia positiva.
Nella seconda metà dell' 800, successivamente alla guerra di Crimea e quella Franco-prussiana, s’impose un periodo di relativa pace. La borghesia si affermò prepotentemente con il capitalismo
industriale, fenomeno economico del tutto internazionale, e con la contemporanea espansione coloniale, sia verso l’Africa che verso l’Asia. In effetti è proprio in questo periodo che lo sviluppo dovuto alle nuove tecnologie che vanno diffondendosi (della macchina a vapore, dell'elettricità, delle ferrovie), che cambiano totalmente i modi di vita nelle città, che, a loro volta, producono un rinnovamento del pensiero, sia nelle dimensioni spazio-temporali, che in quelle intellettuali. Diversi sono gli ulteriori aspetti che ne scaturiscono: l' ottimismo verso la moderna società industriale, il riformismo politico, contrario al conservatorismo, e la nascita dell’ideologia marxista, proprio contrapposta al nuovo sistema industriale, colpevole di non tenere conto dei "costi umani" legati allo stesso sviluppo economico.
Con grande entusiasmo si procedeva incontro al futuro, che portò, a cavallo del nuovo secolo, all'Europa della
Belle epoque e alle "magnifiche sorti e progressive”. Dietro l’angolo, però, attendeva, brusco risveglio, il massacro della Prima Guerra Mondiale.

 
 
 

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2014