Positivismo e Naturalismo sono alla base
della creazione della corrente verista ad opera di un gruppo di
scrittori che ne prescrissero le caratteristiche e i contenuti. E’
un movimento del tutto italiano che nasce e si sviluppa tra il 1875
e il 1895.
Il Positivismo (nato in Francia) si
diffonde con lo sviluppo scientifico, che ha alla base l’esaltazione
del progresso e del metodo sperimentale, con i suoi strumenti,
ritenuti perfetti, della ricerca, applicabili, perciò, a tutti i
campi della conoscenza e della vita umana. L’ottimismo nei risultati
caratterizza il periodo storico che va dal 1830 fino alla fine del
XIX secolo. In questo periodo il positivismo rappresenta la
formazione e l’affermazione del pensiero della borghesia industriale
e progressista del tempo, che va in parallelo a quello economico del
liberismo. In realtà, il movimento positivista nasce all’inizio
del secolo, ma non riuscì ad emergere, data la prevalenza della
cultura romantica e dalla filosofia dell'idealismo. Il termine
positivismo appare con Henri de Saint-Simon, che lo coniò
nell'opera Catechismo degli industriali (1823-1824). Ma è con
Auguste Comte che viene diffuso, nel
1830,
attraverso la pubblicazione del primo volume del Corso di
filosofia positiva. Nella seconda metà dell' 800,
successivamente alla guerra di Crimea e quella Franco-prussiana,
s’impose un periodo di relativa pace. La borghesia si affermò
prepotentemente con il capitalismo
industriale, fenomeno economico del tutto
internazionale, e con la contemporanea espansione coloniale, sia
verso l’Africa che verso l’Asia. In effetti è proprio in questo
periodo che lo sviluppo dovuto alle nuove tecnologie che vanno
diffondendosi (della macchina a vapore, dell'elettricità, delle
ferrovie), che cambiano totalmente i modi di vita nelle città, che,
a loro volta, producono un rinnovamento del pensiero, sia nelle
dimensioni spazio-temporali, che in quelle intellettuali. Diversi
sono gli ulteriori aspetti che ne scaturiscono: l'
ottimismo verso la moderna società industriale, il
riformismo politico, contrario al
conservatorismo, e la nascita dell’ideologia marxista, proprio
contrapposta al nuovo sistema industriale, colpevole di non tenere
conto dei "costi umani" legati allo stesso sviluppo economico.
Con grande entusiasmo si procedeva incontro al futuro, che portò, a
cavallo del nuovo secolo, all'Europa della Belle
epoque e alle "magnifiche sorti e progressive”.
Dietro l’angolo, però, attendeva, brusco risveglio, il massacro
della Prima Guerra Mondiale.
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