Prendendo una delle traverse verso monte, si
raggiunge la via Cavour, parallela al Corso Vittorio Emanuele: è un'alternarsi di
residenze nobiliari private e di edilizia pubblica.
Troviamo subito Palazzo Di Lorenzo (detto anche Castelluccio), in elegante stile
tardo barocco, decorato all'interno con numerosi affreschi. Nella corte di accesso le due
insegne provengono dalla Noto antica. Sulla sinistra è posta la Chiesa e il Convento dei
Crociferi. La Chiesa (1730) è stata realizzata su progetto di Paolo Labisi, anche lui
allievo di Gagliardi, cosicchè anche lui adotta un impianto ovoidale, circondato da un
ambulacro. Il cortile del Convento manifesta quell'impronta "civile" usata nelle
architetture religiose per uniformarsi con il carattere della nuova città. E' il caso
delle residenze delle nobili famiglie Nicolaci, Astuto, Canicarao, che si trovano tutte
sulla medesima via. Palazzo Canicarao esprime in pieno il suo stile barocco, mentre
Palazzo Astuto adotta i nuovi modelli del rococò. Quest'ultimo nell'Ottocento era
sede del Museo Civico. |
Palazzo
Nicolaci (il cui ingresso è sulla traversa omonima) è conosciuto come Palazzo
Villadorada, edificato nel 1737 da Paolo Labisi. Tipico esempio di residenza siciliana, è
forse il più spettacolare fra i palazzi di Noto, per i suoi balconi dalle inferriate in
ferro ricurvo e le mensole ricche di raffigurazioni antropomorfe, ma anche di angeli,
leoni, ippogrifi. Un coronamento ornato da grifoni conclude questa decorazione capace di
destare meraviglia. All'interno si possono osservare i saloni verde, giallo e rosso,
tappezzati di broccati.
Un'ala di Palazzo Nicolaci accoglie la Biblioteca Comunale, fondata dal Municipio
nel 1817 con la munificenza dei privati, specialmente del principe di Villadorata, ed
oramai ricca di migliaia di volumi e di vari manoscritti latini e spagnoli a cui va
aggiunta una galleria di ritratti degli nomini illustri di Noto, dono del barone Astuto.
La Biblioteca non è che uno dei legami che Noto ha con la propria tradizione culturale.
Solo per fare un esempio, Ferdinando il Cattolico nel 1503 diede alla città il titolo di Ingegnosissima,
per l'erudizione di molti suoi cittadini, ma venne chiamata anche la Celebre e la Dotta |