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  Città da visitare: Noto
 
 
Bullet7blu.gif (869 byte) Noto antica.   
     Bullet7blu.gif (869 byte) La città barocca.
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Itinerario: lungo il corso Vittorio Emanuele III - prima parte.
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Itinerario: lungo il corso Vittorio Emanuele III - seconda parte.
     Bullet7blu.gif (869 byte) Itinerario: lungo il corso Vittorio Emanuele III - terza parte.
     Bullet7blu.gif (869 byte) Itinerario: percorrendo il Corso Cavour - prima parte.
     Bullet7blu.gif (869 byte) Itinerario: percorrendo il Corso Cavour
- seconda parte.
     Bullet7blu.gif (869 byte) Uomini illustri di Noto.

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Balcone del Palazzo Nicolaci di Villadorata a Noto

Rollopack - 3 Agosto 2007





 
da Wikimedia Commons
 
Prendendo una delle traverse verso monte, si raggiunge la via Cavour, parallela al Corso Vittorio Emanuele: è un'alternarsi di residenze nobiliari private e di edilizia pubblica.
Troviamo subito Palazzo Di Lorenzo (detto anche Castelluccio), in elegante stile tardo barocco, decorato all'interno con numerosi affreschi. Nella corte di accesso le due insegne provengono dalla Noto antica. Sulla sinistra è posta la Chiesa e il Convento dei Crociferi. La Chiesa (1730) è stata realizzata su progetto di Paolo Labisi, anche lui allievo di Gagliardi, cosicchè anche lui adotta un impianto ovoidale, circondato da un ambulacro. Il cortile del Convento manifesta quell'impronta "civile" usata nelle architetture religiose per uniformarsi con il carattere della nuova città. E' il caso delle residenze delle nobili famiglie Nicolaci, Astuto, Canicarao, che si trovano tutte sulla medesima via. Palazzo Canicarao esprime in pieno il suo stile barocco, mentre Palazzo Astuto adotta i nuovi modelli del rococò. Quest'ultimo nell'Ottocento era sede del Museo Civico.
 
Palazzo Nicolaci (il cui ingresso è sulla traversa omonima) è conosciuto come Palazzo Villadorada, edificato nel 1737 da Paolo Labisi. Tipico esempio di residenza siciliana, è forse il più spettacolare fra i palazzi di Noto, per i suoi balconi dalle inferriate in ferro ricurvo e le mensole ricche di raffigurazioni antropomorfe, ma anche di angeli, leoni, ippogrifi. Un coronamento ornato da grifoni conclude questa decorazione capace di destare meraviglia. All'interno si possono osservare i saloni verde, giallo e rosso, tappezzati di broccati.
Un'ala di Palazzo Nicolaci accoglie la Biblioteca Comunale, fondata dal Municipio nel 1817 con la munificenza dei privati, specialmente del principe di Villadorata, ed oramai ricca di migliaia di volumi e di vari manoscritti latini e spagnoli a cui va aggiunta una galleria di ritratti degli nomini illustri di Noto, dono del barone Astuto. La Biblioteca non è che uno dei legami che Noto ha con la propria tradizione culturale. Solo per fare un esempio, Ferdinando il Cattolico nel 1503 diede alla città il titolo di Ingegnosissima, per l'erudizione di molti suoi cittadini, ma venne chiamata anche la Celebre e la Dotta
 
 

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