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  Città da visitare: Noto
  
 
Bullet7blu.gif (869 byte) Noto antica.   
     Bullet7blu.gif (869 byte) La città barocca.
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Itinerario: lungo il corso Vittorio Emanuele III - prima parte.
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Itinerario: lungo il corso Vittorio Emanuele III - seconda parte.
     Bullet7blu.gif (869 byte) Itinerario: lungo il corso Vittorio Emanuele III - terza parte.
     Bullet7blu.gif (869 byte) Itinerario: percorrendo il Corso Cavour - prima parte.
     Bullet7blu.gif (869 byte) Itinerario: percorrendo il Corso Cavour
- seconda parte.
     Bullet7blu.gif (869 byte) Uomini illustri di Noto.

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Via Nicolaci di Villadorata in Noto

 
Urban - Agosto 2005




 
da Wikimedia Commons
 
La via Nicolaci si conclude a monte con l'effetto scenografico del prospetto della Chiesa di Montevergini (1748-50). Della sua facciata concava racchiusa tra due alte torri campanarie scrive Leonardo Di Mauro: "Sia un caso o sia una conoscenza diretta è certo che l'unico confronto possibile è con la chiesa della SS. Trinità di Salisburgo costruita una settantina d'anni prima da Johann Bernhard Fischer von Erlach". L'annesso Convento delle suore cistercensi è stato demolito nel 1938. La Chiesa è prospiciente sulla via Cavour; non poco distante, retrocedendo rispetto al percorso iniziale, troviamo la Chiesa di Santa Caterina con il Convento di San Filippo Neri, poi imboccando la Salita di Via Sofia, ammiriamo la Chiesa e il Convento di Santa Maria di Gesù (1728), scenografico complesso settecentesco, che conserva una Madonna della Grazia del secolo XVI, portata da Noto antica, opera di Pietro e Paolo de Battista. La Chiesa si trova sul Pianalto, ma occorre salire ancora prima di raggiungere il suo centro, costituito dalla Chiesa del SS. Crocifisso. E' la prima opera nota di Rosario Gagliardi, edificata nel 1715. Da questa tradizionale pianta a croce latina, dal tranquillo prospetto, incompiuto, Gagliardi muove a maturazione la propria esperienza progettuale che ammiriamo nelle sue opere più mature. All'interno sono conservate una Madonna della Neve, firmata 1471 da Francesco Laurana, un Cristo piegato, due leoni romanici in pietra e in una teca d'oro la reliquia della Santa Spina, provenienti dalla Città antica. Nel presbiterio è collocato un Crocifisso in legno dorato progettato dallo stesso Gagliardi e, in fondo, l'artistica cappella Landolina.
 
La visita a Noto - città colta di un Barocco siciliano, capace di ispirazioni e confronti europei, testimonianza di un'isola tutt'altro che isolata - potrebbe sembrare conclusa. Non è così, basta girovagare per le strade ed osservare ancora Chiese e Palazzi, di cui non abbiamo detto, ma anche le case del popolo minuto, decorate coi segni incisi nella pietra gialla arenacea.

Per concludere la visita vale raggiungere a cinque chilometri dalla città il Santuario di S. Corrado con l'eremo e la grotta abitata dal Santo; e fuori le mura a nord e non molto lontano sorgeva la famosa badia dei Cistercensi detta S. Maria dell'Arco, edificata nel 1212, ai tempi dell'imperatore Federico II re di Sicilia, da Isimberto Morengia e sua moglie Sara. La Chiesa è stata costruita da Gagliardi (1729-1733).

 
 

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