La via Nicolaci si conclude a monte con l'effetto
scenografico del prospetto della Chiesa di Montevergini (1748-50). Della sua
facciata concava racchiusa tra due alte torri campanarie scrive Leonardo Di Mauro: "Sia
un caso o sia una conoscenza diretta è certo che l'unico confronto possibile è con la
chiesa della SS. Trinità di Salisburgo costruita una settantina d'anni prima da Johann
Bernhard Fischer von Erlach". L'annesso Convento delle suore cistercensi è stato
demolito nel 1938. La Chiesa è prospiciente sulla via Cavour; non poco distante,
retrocedendo rispetto al percorso iniziale, troviamo la Chiesa di Santa Caterina con
il Convento di San Filippo Neri, poi imboccando la Salita di Via Sofia, ammiriamo la
Chiesa e il Convento di Santa Maria di Gesù (1728), scenografico complesso
settecentesco, che conserva una Madonna della Grazia del secolo XVI, portata da Noto
antica, opera di Pietro e Paolo de Battista. La Chiesa si trova sul Pianalto, ma occorre
salire ancora prima di raggiungere il suo centro, costituito dalla Chiesa del SS.
Crocifisso. E' la prima opera nota di Rosario Gagliardi, edificata nel 1715. Da questa
tradizionale pianta a croce latina, dal tranquillo prospetto, incompiuto, Gagliardi muove
a maturazione la propria esperienza progettuale che ammiriamo nelle sue opere più mature.
All'interno sono conservate una Madonna della Neve, firmata 1471 da Francesco Laurana, un
Cristo piegato, due leoni romanici in pietra e in una teca d'oro la reliquia della Santa
Spina, provenienti dalla Città antica. Nel presbiterio è collocato un Crocifisso in
legno dorato progettato dallo stesso Gagliardi e, in fondo, l'artistica cappella
Landolina. |
La
visita a Noto - città colta di un Barocco siciliano, capace di ispirazioni e confronti
europei, testimonianza di un'isola tutt'altro che isolata - potrebbe sembrare conclusa.
Non è così, basta girovagare per le strade ed osservare ancora Chiese e Palazzi, di cui
non abbiamo detto, ma anche le case del popolo minuto, decorate coi segni incisi nella
pietra gialla arenacea. Per concludere la visita vale raggiungere a cinque chilometri
dalla città il Santuario di S. Corrado con l'eremo e la grotta abitata dal Santo;
e fuori le mura a nord e non molto lontano sorgeva la famosa badia dei Cistercensi detta S.
Maria dell'Arco, edificata nel 1212, ai tempi dell'imperatore Federico II re di
Sicilia, da Isimberto Morengia e sua moglie Sara. La Chiesa è stata costruita da
Gagliardi (1729-1733).
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