Come abbiamo visto, Re Ferdinando IV di Borbone,
nel 1799, donò il feudo di Bronte all'ammiraglio inglese Horatio
Nelson. Con esso si intendeva ringraziare la marina inglese per il
suo intervento decisivo contro i ribelli della Rivoluzione
napoletana, che aveva deposto il Re borbone. Sedata la rivolta e
restaurata la monarchia a Napoli, gli inglesi giustiziarono uno dei
rivoltosi di maggiore importanza: Francesco Caracciolo. Da questo
momento il complesso dell’abbazia fu denominato Ducea di Nelson, che
perdura tuttora. E’ poco probabile che l’ammiraglio abbia risieduto
mai nel suo castello. Sappiamo che Nelson dopo questo, amava
fregiarsi del titolo di Duca di Bronte. La cosa ebbe, comunque,
ampio riconoscimento anche in Inghilterra. Un pastore
protestante, tale Patrick Prunty o Brunty, riconoscente al grande
ammiraglio inglese, che sconfisse, successivamente, anche la flotta
francese, cambiò, in suo onore, il cognome in Bronte. Le sue figlie,
che divennero famose scrittrici, presero il nome di Charlotte ed
Emily Bronte.
Gli eredi dell’ammiraglio, i Nelson Hood,
vollero amministrare la proprietà direttamente o tramite fiduciario.
Comprarono, inoltre, un palazzo nell’abitato di Bronte per
rappresentanza, posseduto dagli eredi Nelson-Bridport. E’ stata
avanzata l’ipotesi che vuole che Garibaldi inviasse Nino Bixio a
Bronte, per reprimere l’insurrezione contadina dell’agosto del
1860, proprio per la
presenza di questi latifondi di proprietà inglese. Questi ultimi,
infatti, avevano permesso con la loro flotta il suo sbarco a
Marsala, ma, soprattutto, stavano appoggiando politicamente la
spedizione garibaldina. Il poeta scozzese William Sharp dimorò,
alla fine della sua vita nella casa ducale dei Nelson. Morì e fu
sepolto a Bronte il 14 dicembre 1905. Nel parco della Ducea,
collocata in un piccolo cimitero, è oggi ancora visibile la
sepoltura del poeta, segnata, com’è, da una croce celtica nera in
pietra dell'Etna.
Durante il periodo fascista, espropriata la Ducea, fu costruito,
davanti al suo ingresso,
un piccolo quartiere, denominato "borgo Caracciolo". Questo
non ebbe lunga vita, perché fu demolito dopo la Seconda Guerra
Mondiale. La grande proprietà della Ducea fu alienata dai
Nelson-Bridport (tornata di proprietà degli inglesi) pezzo dopo
pezzo. Il parco retrostante fu danneggiato dalla costruzione di una
piscina e di un campo da tennis. Gli eredi, infatti, vivevano tra
l’Inghilterra, roma e la Ducea di Bronte. Nel tempo la costruzione
fu abbandonata e divenne fatiscente.
Nel 1981 fu acquistato
dal Comune, grazie ad un finanziamento ottenuto dalla Regione
Siciliana. Negli ultimi decenni, il castello di Nelson è stato
ristrutturato per collocarvi un museo, mostre e per la realizzazione
di uno spazio conferenze. Dell’antica costruzione normanna sono
ancora visibili le navate, uno stupendo portico in stile
gotico-normanno e l'abside dell'antico edificio, scoperto di recente
con scavi nella zona dei magazzini. E’ ancora visibile il dipinto
bizantino “di San Luca”. Del Castello, realizzato successivamente,
rimangono, oltre ad una parte delle mura, anche due torrette
medievali.
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