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Bronte e i suoi pistacchi DOP

Introduzione
Carlo V crea Bronte
Il Castello di Nelson: le origini
Il Castello di Nelson: la donazione
I fatti di Bronte: la rivolta
I fatti di Bronte: Nino Bixio
Testi storici sui fatti di Bronte
"L'oro verde" di Bronte
L'albero del pistacchio
Il Parco dell'Etna
Il Parco dei Nebrodi

Video su Bronte
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BRONTE

      Si fa tanto parlare delle
   produzioni d’eccellenza italiane.
   Il pistacchio DOP (
a Denominazione
   di origine protetta
) di Bronte è
   senz’altro una di queste.
   La cittadina etnea nella produzione
   dei pistacchi si confronta con il
   mondo intero.

   

    “L’oro verde” di Bronte.

   
     
     

 

 

Drupe Pistacia Vera - Cultivar Napoletana - "Pistacchio Verde di Bronte"

Hukketto- 18 agosto 2007(2007-08-18)

 




da Wikimedia Commons
 

   Si fa molto parlare delle produzioni d’eccellenza italiane. Il pistacchio DOP (a Denominazione di origine protetta ) di Bronte è senz’altro una di queste. Poche regioni agricole nel mondo, infatti, possono vantare una grande quantità produttiva come quella di Bronte, ad esempio l’Iran, Israele, la Turchia e la California. A dimostrarlo sono le cifre: ben l’80 % della produzione locale di pistacchi viene esportato all’estero e solo il 20 % va all’industria e al mercato nazionale. La sua commercializzazione ha un valore annuale di circa 20 milioni di euro. Tant’è che a Bronte il pistacchio viene chiamato l'"Oro Verde".
Tutta questa ricchezza viene prodotta, incredibilmente, da circa 1000 aziende piccolissime, che contano appena 1 ettaro o poco più. Poche sono quelle di maggiore superfice. E’ un miracolo corale degli agricoltori di Bronte.
Smallato ed asciugato dal produttore stesso, il prodotto passa poi alle aziende esportatrici. Una decina di aziende lavorano il pistacchio, utilizzando anche tecnologie avanzate, che, successivamente commercializzano la produzione.

Al prezioso seme Bronte dedica, verso la fine di settembre, una conosciuta Sagra del pistacchio, che richiama molti turisti, anche dall’estero. Per le vie del paese è possibile gustare buonissimi prodotti realizzati con il pistacchio locale o direttamente il frutto stesso.
Tra le applicazioni (moltissime) del pistacchio in cucina, ricordiamo: il "pesto di pistacchio" per la pasta, i biscotti di pistacchio, la crema di pistacchio e il gelato al pistacchio. E’ anche inserito nella lavorazione della mortadella, nei salumi in genere o, in particolare, nel salame al pistacchio, realizzato da aziende siciliane. E’ utilizzatissimo nei dolci, come, per esempio, nella torta Fedora e, naturalmente, si gusta anche come frutta secca

La pianta di pistacchio, a Bronte,  è conosciuta come  "scornabecco" dal termine spagnolo "cornicabra" (corno di capra).


La denominazione DOP
Come si evince dal disciplinare dell'Unione europea del 9 giugno del 2009, che sancisce la qualità DOP del “Pistacchio verde di Bronte” (Denominazione di origine protetta), l’area di coltivazione è ristretta ai comuni di Bronte, Adrano e Biancavilla.
Il frutto è quello del pistacchio della specie Pistacia vera. Deve possedere colore verde intenso e sapore aromatico forte. Il terreno su cui è coltivato deve essere livellato e di origine vulcanica. L'albero del pistacchio, infatti, cresce bene sui terreni rocciosi e calcarei, ma anche sulle lave vulcaniche. Presenta una buona resistenza alla siccità e al freddo. A Bronte viene coltivato ad un'altitudine che varia dai 300 ai 750 m sul livello del mare. L'albero del pistacchio preferisce un’esposizione verso il sud e soffre le gelate primaverili.

L’organismo di tutela, che monitora e certifica, controllando l’applicazione di tutte le regole contenute nel disciplinare europeo, è il Colfircarni-GCC del Polo universitario dell'Annunziata di Messina.

Il prodotto, naturalmente, può riportare sull’etichetta il marchio DOP. Non può essere più vecchio di due anni.

 
 

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