Si fa molto parlare delle produzioni d’eccellenza italiane. Il
pistacchio DOP (a
Denominazione di origine protetta
)
di Bronte è senz’altro una di queste. Poche regioni agricole nel
mondo, infatti, possono vantare una grande quantità produttiva come
quella di Bronte, ad esempio l’Iran, Israele, la Turchia e la
California. A dimostrarlo sono le cifre: ben l’80 % della produzione
locale di pistacchi viene esportato all’estero e solo il 20 % va
all’industria e al mercato nazionale. La sua commercializzazione ha
un valore annuale di circa 20 milioni di euro. Tant’è che a Bronte
il pistacchio viene chiamato l'"Oro Verde". Tutta questa
ricchezza viene prodotta, incredibilmente, da circa 1000 aziende
piccolissime, che contano appena 1 ettaro o poco più. Poche sono
quelle di maggiore superfice. E’ un miracolo corale degli
agricoltori di Bronte. Smallato ed asciugato dal produttore
stesso, il prodotto passa poi alle aziende esportatrici. Una decina
di aziende lavorano il pistacchio, utilizzando anche tecnologie
avanzate, che, successivamente commercializzano la produzione.
Al prezioso seme Bronte dedica, verso la fine di settembre, una
conosciuta Sagra del pistacchio, che richiama molti turisti, anche
dall’estero. Per le vie del paese è possibile gustare buonissimi
prodotti realizzati con il pistacchio locale o direttamente il
frutto stesso. Tra le applicazioni (moltissime) del pistacchio in
cucina, ricordiamo: il "pesto di pistacchio" per la pasta, i
biscotti di pistacchio, la crema di pistacchio e il gelato al
pistacchio. E’ anche inserito nella lavorazione della mortadella,
nei salumi in genere o, in particolare, nel salame al pistacchio,
realizzato da aziende siciliane. E’ utilizzatissimo nei dolci, come,
per esempio, nella torta Fedora e, naturalmente, si gusta anche come
frutta secca
La pianta di pistacchio, a Bronte,
è conosciuta come
"scornabecco" dal termine
spagnolo "cornicabra"
(corno di capra).
La denominazione DOP
Come si evince dal disciplinare dell'Unione europea del 9 giugno del
2009, che sancisce la qualità DOP del “Pistacchio verde di Bronte” (Denominazione
di origine protetta),
l’area di coltivazione è ristretta ai comuni di
Bronte, Adrano e Biancavilla. Il frutto è quello del pistacchio
della specie Pistacia vera.
Deve possedere
colore verde intenso e sapore aromatico forte. Il terreno su
cui è coltivato deve essere livellato e di origine vulcanica.
L'albero del pistacchio, infatti, cresce bene sui terreni rocciosi e
calcarei, ma anche sulle lave vulcaniche. Presenta una buona
resistenza alla siccità e al freddo. A Bronte viene coltivato ad
un'altitudine che varia dai 300 ai 750 m sul livello del mare.
L'albero del pistacchio preferisce un’esposizione verso il sud e
soffre le gelate primaverili.
L’organismo di tutela, che
monitora e certifica, controllando l’applicazione di tutte le regole
contenute nel disciplinare europeo, è il Colfircarni-GCC del Polo
universitario dell'Annunziata di Messina.
Il prodotto,
naturalmente, può riportare sull’etichetta il marchio DOP. Non può
essere più vecchio di due anni.
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