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IL VULCANO ETNA   IL PARCO DELL'ETNA
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    IL VULCANO ETNA

   Alla scoperta del vulcano più grande
   d'Europa. Attrazione ambientale e
   anima della cultura siciliana

    L'origine del gigante

 

Per saperne di più  

   
 
   

 
 

Il vulcano Etna fumante al tramonto.

 

Foto di Giovanni Dall'Orto,
9 settembre 2006.
 

 
 
 

da Wikimedia Commons

 

Come si deve per un gigante come il vulcano Etna, anche la sua storia è molto lunga. Si ritiene che ben 700.000 anni fa abbia inizio, nel Quaternario. Nel movimento delle zolle continentali quella europea-asiatica iniziò a scontrarsi con quella meridionale africana dando vita ai monti Peloritani e all'altopiano Ibleo. Al suo interno un golfo (golfo pre-etneo) che si estendeva tra i due rilievi. Tutta l'area siciliana, in realtà, compreso il golfo pre-etneo, si sollevava da tempo, a partire da circa 1 milione e 700 mila anni fa. Al centro del golfo iniziarono eruzioni sottomarine di lave basaltiche. Tra 200 e 100.000 anni fa questi coni mutarono attività eruttiva emettendo lave alcalo-basaltiche. Il sollevamento dell'area continuò fino a che le eruzioni raggiunsero il livello del mare e si allargarono sopra depositi di argille, che ne ricoprivano il fondo. I prodotti delle antiche eruzioni sottomarine sono visibili in superficie nella zona che va da Aci Castello (ad esempio il rilievo su cui sorge il Castello) ad Aci Trezza. Sempre nella zona di Aci Castello sono rilevabili le prime eruzioni pre-etnee sulla terraferma con strati di cenere interstratificati alle argille del fondo marino del golfo pre-etneo. Altre testimonianze di questo primo periodo sono visibili a Motta S. Anastasia e a Paternò. Il primo ad emergere fu Monte Calanna (così viene denominato dagli studiosi), oggi inglobato all'interno dell'Etna. 80.000 anni fa, spentosi il vulcano, ne sorsero altri più ad ovest, in un'area chiamata Trifoglietto. La tipologia delle eruzioni cambia: le prime eruzioni sono di tipo effusivo, quelle successive di tipo esplosivo ( l'attuale è effusivo), più simile, quindi al Vesuvio o a Vulcano nelle Eolie. Questa diversificazione è rilevabile nel profilo irregolare della montagna. Nella zona alla base della Timpa di Acireale e sopra le lave pre-etnee nella zona di Adrano-S. Maria di Licodia si rileva un'attività effusiva, mentre quella esplosiva, con colate piroclastiche sono attualmente visibili nella zona di Aci Castello-Acireale. Spostandosì sempre più ad ovest raggiunse successivamente l'area detta Trifoglietto II. Ma come accade spesso la vasta area vulcanica collassò 65.000 anni fa dando origine all'attuale caldera detta Valle del Bove.
Da questa area possono essere studiati i vari periodi che vengono suddivisi in antichi, intermedi e del Mongibello.
Quello antico comprende la creazione del monte Calanna, l'area di Trifoglietto e Trifoglietto II, come abbiamo visto.
I centri intermedi comprendono i prodotti effusivi del Trifoglietto II, Vavalaci e Cuvigghiuni. Il centro eruttivo di Vavalaci produsse sottili colate di lava che a nord ricoprono la serie piroclastica del Trifoglietto II e a est quella effusiva. Il centro eruttivo di Cuvigghiuni deve essersi creato in seguito a fasi prevalentemente esplosive dalla stessa bocca di alimentazione del Vavalaci.

 

Un lungo periodo durato circa 30.000 anni, portò col tempo, tra efflusioni e esplosioni, a riempire l'area tra le due zolle. Fu dopo questo lungo periodo che venne formandosi , sempre più ad ovest, un cono vulcanico, l'ultimo, che è quello attuale chiamato Etna (ma detto anche Mongibello),
 

Il cono del Mongibello è situato nella zona centrale dell'Etna e ne comprende più di un terzo del volume. Le eruzioni più antiche costituiscono quasi il 90% del volume del cono. Separata dalla formazione della caldera del Cratere Ellittico vi è l'attività del Mongibello moderno (databile tra 9000 e 2000 anni fa).
Nell'anno 122 a.C., ha formato, a circa 2500 m s.l.m. a Sud del Cratere Ellittico, la caldera del Piano, da cui si diparte il cono sommitale caratterizzato da un'attività persistente.
Negli ultimi 2500 anni sono documentate le eruzioni più importanti, e a partire dagli ultimi 500 anni la registrazione è pressoché completa.


Il vulcano col tempo ha avuto sfogo attraverso l'apertura di bocche nuove, come quella creatasi nel medioevo detta Mojo a ridosso del paese. Tra le più recenti ci sono Bocca Nuova (formatasi nel 1968) e il cratere di Nord-est (formatosi nel 1911 e ingranditosi, soprattutto, tra il il 1960 e il 1970). La lava può fuoriuscire anche da centinaia di crateri avventizi che si trovano sui fianchi della montagna.

 
 

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