4/10
IL VULCANO ETNA   IL PARCO DELL'ETNA
Introduzione   La costituzione dell'Ente Parco
L'origine del gigante   La flora del Parco
Le eruzioni più recenti   La fauna del Parco
Le eruzioni del XX secolo   L'Etna ed il turismo
Le leggende sull'Etna   I comuni etnei
    INDIETRO
   

    IL VULCANO ETNA

   Alla scoperta del vulcano più grande
   d'Europa. Attrazione ambientale e
   anima della cultura siciliana

    Le eruzioni dell'Etna
    nel XX secolo

 

Per saperne di più  

   
 
   

 
 

Veduta dell'Etna da Taormina

 



 

 
 
 

da Wikimedia Commons

 

Nel XX secolo quella del 1928 fu l'eruzione più distruttiva con l'invasione dell'abitato di Mascali sul versante orientale raggiungendo i paesi di Sant'Alfio e Nunziata.

L'eruzione del 5 aprile del 1971, portò alla distruzione dell'Osservatorio Vulcanologico e della Funivia dell'Etna, oltre che strade e colture. Iniziata da una voragine a quota 3050 m, si sviluppò con un'altra voragine a quota 1800 m, distruggendo Fornazzo e minacciando Milo.

Ad essere minacciato, nel 1981, fu il paese di Randazzo. Si aprirono rapidamente fenditure da quota 2550 via via fino a 1140. La Ferrovia Circumetnea fu attraversata e la colata lavica si fermò miracolosamente ad appena 200 metri dall'abitato di Randazzo. La colata magmatica non risparmiò, però, la strada provinciale e la ferrovia che collegava Randazzo a Taormina, anch'esse raggiunte e tagliate. Ma fu quando il fronte lavico si avvicinò alle sponde dell'Alcantara che si temette il disastro ecologico dell'intera area. La colata si fermò, fortunosamente, a 600 metri di quota.

Nel 1983, l'eruzione (durata 131 giorni) si presentò imprevedibile per continui ingrottamenti e la fluidità stessa del magma. Furono distrutti impianti sportivi e la funivia dell'Etna, ma, per la prima volta, la lava venne deviata, dopo parecchie polemiche, in un canale artificiale, utilizzando cariche esplosive.


Nel 1991 fu Zafferana a correre grande pericolo. L'eruzione si rivelò, non solo copiosa, ma la più lunga del secolo: 473 giorni. Una frattura eruttiva si aperse a Sud-est alle quote da 3100m a 2400m s.l.m. La direzione inizialmente era quella verso La Valle del Bove, ma dopo aver superato il Trifoglietto e il Salto della Giumenta, si indirizzò verso la Val Calanna. Fu a questo punto (il 25 dicembre del '91) che il paese di Zafferana Etnea venne minacciato dal corso della lava.
Il primo intervento si basò sulla costruzione di un argine alto venti metri. A lungo si sperò che bastasse, ma, alla fine, fu necessario che intervenissero gli incursori della Marina Militare per effettuare, con successo, un intervento con cariche esplosive come nel 1983.


La tecnica della costruzione di argini alle colate laviche, rivelatasi inefficace nel '92, fu adottata successivamente nel 2001 per il salvataggio del rifugio Sapienza, stavolta felicemente. La lotta contro la pericolosità dell'Etna, non è stata fine a se stessa. Le tecniche applicate sono state d'esempio e studio per gli esperti di tutto il mondo, che qui hanno potuto verificarne la loro stessa efficacia.

 
 

HOME