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IL VULCANO ETNA   IL PARCO DELL'ETNA
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    IL VULCANO ETNA

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La cima dell'Etna

 

Foto di Andrea Fontanelli
Agosto 2005
 

 
 
 

da Wikimedia Commons

 

A differenza dello Stromboli che è in perenne attività e del Vesuvio che alterna periodi di quiescenza a periodi di attività parossistica, l'Etna presenta periodi di calma a periodi (abbastanza ravvicinati) eruttivi. L'attività generalmente è annunciata da degassamento ed emissione di cenere a cui succede l'emissione di magma o, più raramente, attività di tipo stromboliano. Per la scarsa pericolosità l'Etna attira turisti da tutto il mondo, che ripaga con una spettacolarità della sua attività rara e suggestiva.

L'eruzione più conosciuta è quella che, nel 1669, fu più distruttiva, interessando la stessa Catania.
Si annunciò con un fortissimo boato e da un terremoto che distrusse Nicolosi e danneggiò parecchi paesi, come Trecastagni, Pedara, Gravina e Mascalucia. Successivamente da una fenditura apertasi a sorpresa sopra Nicolosi, iniziò una emissione copiosa di magma verso il mare ad erst. Del tutto incredibilmente la marcia della lava sommerse numerosissimi paesi e zone abitate minori ( come Monpilieri, Malpasso, Camporotondo, San Pietro Clarenza e Misterbianco). Poi iniziò a coprire la periferia di Catania, fermandosi solo alle mira della città. Lo stesso castello Ursino, costruito su una roccia sul mare, fu interessato dalla colata lavica, che gli creò attorno un chilometro di nuova terraferma. A nord di Nicolosi si formarono due coni piroclastici chiamati oggi Monti Rossi.

Quella del 1614 fu invece l'eruzione più lunga mai registrata: ben dieci anni contro i 122 giorni di quella appena descritta. Avvenne sul versante nord e presentò lo strano fenomeno dell'ingrottamento. La lava che scendeva incontrava delle grotte naturali in cui si incanalava riapparendo a sorpresa a quote minori. Originatasi a quota 2550, raggiunse a valle quota 975 m s.l.m. L'eruzione creò grotte laviche oggi visitabili come quelle della Grotta del Gelo e della Grotta dei Lamponi.
 

Nel 1892 un'altra eruzione ingente creò il complesso dei Monti Silvestri a quota 1800 m s.l.m.

L'eruzione del 1908, portò alla formazione di diversi nuovi crateri.

 
 

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