Il Parco
dell'Etna
La vegetazione propria dell'Etna dipende da molteplici fattori, che
condizionano la tipologia vegetale, creando condizioni di vita del
tutto estranee alla localizzazione. La prima variabile è senz'altro
la natura geologica del terreno. La natura vulcanica della montagna
e la caratteristica stessa del tipo di effusione lavica, zona per
zona, crea diversità nella vegetazione, altrimenti non spiegabile.
La flora del Parco dell'Etna ha una specificità del tutto singolare
da salvaguardare per l'originalità della localizzazione stessa e da
molteplici fattori, e cioè: alle colate laviche che si succedono nel
tempo, all'area, all'esposizione solare e del vento, alle
temperature e alle precipitazioni che si diversificano in rapporto
all'altitudine.
Basti pensare che tra la vegetazione
propria del vulcano vi sono boschi di Faggio e Betulle: sull'Etna il
Faggio si presenta nella sua localizzazione più meridionale e Le
Betulle vengono considerate dagli esperti come del tutto estranee
alla collocazione geografica (Le Betulle sono alberi che crescono
soprattutto nel nord Europa, e ciòè in climi più freddi).
Alle altitudini più basse crescono, oltre ai vigneti, boschi di
Leccio, noccioleti ed ancora i boschi di querce, pometi e castagni.
Crescendo in altitudine sono presenti boschi di Faggio e Betulle, e
lo spino santo (astragalo), che difende una vegetazione composta dal
senecio, la viola e il cerastio.
Tra i 2.450 ed i 3.000 metri la vegetazione è scarsa, fino a
scomparire del tutto a quote più alte, in prossimità dei crateri e
alle temperature d'alta montagna.
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