Parco Letterario Nino Savarese
Nino Savarese
(Castrogiovanni, oggi Enna, 1882 -
Roma, 1945) è stato uno scrittore italiano. Fu uno dei principali
narratori durante il ventennio fascista.
Savarese
fu un romanziere di prestigio, e di fama nazionale. Le sue opere
sono contraddistinte da una prosa "rondesca", che interpreta con la
lirica la realtà. Tra i suoi numerosi romanzi si ricordano:
Nel 1940 pubblicò
Cose d'Italia,
raccolta di articoli giornalistici, mentre nel 1945 lasciò in
Cronachetta siciliana
dell'estate 1943 un
interessante diario dello sbarco in Sicilia delle truppe americane e
dei bombardamenti che ne seguirono mentre le truppe tedesche
battevano in ritirata. I pensieri dell'autore sugli orrori della
guerra permeano l'intera opera di risvolti morali.
...
(da
Wikipedia.it)
...Trasferitosi nel 1905 prima a Palermo (dove frequentò il liceo),
successivamente a Roma nel 1909, a causa della sua sete di cultura e
il desiderio di concretizzare le sue ambizioni di scrittore, entrò
in contatto con l'intellighenzia romana. Quì conobbe Maria Savoca,
di famiglia nobile che non lo accettò mai appieno, che sposò nel
1931. Alle sue nozze ebbe in regalo dall'amico Guttuso un ritratto,
oggi custodito nella biblioteca comunale di Enna.
Interrompendo il suo soggiorno romano con continui ritorni ad Enna,
Savarese nel 1927 fonda sull'isola, con il suo amico Francesco Lanza
(nato a Valguarnera (Carope), il paese nel Parco letterario
rappresenta un "cosiddetto nodo letterario") il periodico “Lunario
Siciliano” a cui collaborarono importanti firma come: Aurelio
Navarria, Arcangelo Blandini, Emilio Cecchi, Telesio Interlandi. La
rivista cambiò, l'anno seguente la sede, trasfererita a Roma. Quì
iniziò una seconda fase con collaborazioni del calibro di Giuseppe
Ungaretti, Vitaliano Brancati, Elio Vittorini, Silvio D’Amico e cioè
dei più grandi nomi della letteratura italiana dell’epoca...
Parco
Letterario
Nel quartiere del mercato più
vecchio della città di Enna (allora Castrogiovanni), si trova la
casa di Nino Savarese. Nato nel 1882 nella piccola città al centro
dell'isola da famiglia numerosa, divise la sua fanciullezza tra Enna
e tra il podere di San Benedetto, dove osservò attento il mondo
contadino che descrisse nella sua opera: della povertà e del dramma
sociale dei contadini siciliani e della loro diffidenza innata nei
confronti dello stato. Nel suo dramma in quattro quadri “Il Figlio
della Pace”, Savarese espresse tutto il suo amore per la campagna,
ed un accorato rimpianto di un mondo, forse perso, naturale e
semplice, di una vita sana, in una comunione ideale tra uomo, terra,
animale e cielo. Come ogni ennese, la sua vita si divise tra la
necessità di partire e l'amore per la propria città, ricca per altro
di vestigia preziose dell'antichità. L'ampia natura, che circonda il
luogo, ricca di boschi e aree coltivate, laghi (quello di Pergusa) e
resti storici importantissimi come la Villa romana del Casale di
Piazza Armerina (oggi Patrimonio dell'Umanità) danno al Savarese una
coscienza ed un cuore profondo ben inserito nella natura che
circonda Enna. L'amore gli fa scrivere:
"il mare da noi c'è e si estende a perdita d'occhio, è da
antichissima data che lo abbiamo noi il mare, unico al mondo, si
trova disteso ai fianchi e da tutte le parti del nostro 'alto'
paese, solo che non di acqua frastornante ed invadente si è il
nostro mare, ma cangiante di silenziose ed ondeggianti spighe si è
fatto di grani si è, che il frumento ad ogni stagione, ed in maniera
diversa, ci dà da mirante e a fame il pane più 'bello' del mondo".
Nella sua opera di scrittore Savarese modellò la Sicilia come luogo
morale e necessità culturale, in cui al ritorno alla natura (lontani
dalla vita di città e dalla scienza moderna), si esprime la
rappresentazione di una società ideale senza più nè servitù né
povertà, e che, grazie alla riconquista di una terra ampia e
produttiva, non conosce termini quali «avarizia, invidia o furto».
Sin dalla creazione dei Parchi letterari siciliani la Fondazione
Ippolito Nievo, per volontà di Stanislao Nievo (pronipote di
Ippolito), si definì la volontà di dedicare uno dei Parchi a Nino
Savarese, perchè, nella sua importante opera di scrittore,
riconosciuta in Italia e nel mondo, i luoghi dell'ennese sono stati,
in una corrispondenza biunivoca, fonti primarie di ispirazione e
scenario naturale dei suoi scritti. Attraverso il Parco letterario
si va alla riscoperta di Enna, con i suoi monumenti, le sue strade,
quartieri e chiese, a cui si aggiunge l'ampio spazio naturale,
estremamente suggestivo e vitale, scrigno della Sicilia posto
esattamente al centro del suo cuore sconosciuto.
"Ho camminato senza compagni sulla rena ed il vento ha cancellato le
mie orme ... sullo sfondo d'un cielo turchino vedo il mio altopiano;
scendono tra il verde dei suoi fianchi le vie battute come nastri da
un cesto ed un striscia di case biancheggia al sole ... sei ancora
in me con tutte le tue voci, con tutte le tue luci, con tutte le tue
forme fatte piccole e umili perchè io le cogliessi e le portassi
ovunque nel mio ricordo ..." |