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LA SICILIA SVEVA
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Enrico VI al potere
 
Bullet7blu.gif (869 byte) Federico II  "Stupor mundi"
 
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    FEDERICO II
    E LA SICILIA SVEVA
  
    Fu chiamato
Stupor mundi,
   
la meraviglia del mondo e
    mirabjlis mutator,
colui che mutò
    mirabilmente le cose.
    E' Federico II e il Regno di Sicilia
 

Per saperne di più  

   
   
 
    Federico II  "Stupor mundi"    
     
     

 
 

Federico II con il falcone,
 

 

 

 
 
 

da Wikimedia Commons

 

Il 26 dicembre 1194 era nato a Jesi il piccolo Federico, figlio di Costanza d’Altavilla. Alla morte di Enrico VI i domini tedeschi e il regno di Sicilia passarono a lui, leggittimo successore. Essendo ancore piccolo il regno passò a Costanza, sua tutrice, la quale fece dare al giovane Federico una formazione latina, con grande scorno dei baroni tedeschi. La sua volontà era tale che, alla sua morte avvenuta il 25 novembre 1198, venne nominato reggente del regno e tutore di Federico II, per decisione sempre di Costanza, papa Innocenzo.

Re Federico II con il suo regno ha lasciato alla storia un'impronta incredibilmente grande e da tutti riconosciuta. Per il suo concepimento del governo di una monarchia assoluta, ha dato, primo fra tutti, un esempio tale da farlo valutare, più che siciliano, europeo. Federico II pose a Palermo la sua capitale. E' per l'isola un momento tale da proiettarla ai massimi livelli, culturali e storici. In una Sicilia poliedrica di culture, Federico II seppe unire la cultura latino-germanica, quella siculo.normanna e quella araba. Parlava ben sei lingue con assoluta padronanza. (latino, italiano, greco, arabo, francese e tedesco). A livello politico si misurava con i grandi del periodo essendone assolutamente alla loro altezza. Anzi, con la sua azione modificò gli equilibri stessi d'Europa. Fu chiamato
Stupor mundi, la meraviglia del mondo e mirabjlis mutator, colui che mutò mirabilmente le cose.
Ernesto Pontieri, nella valutazione politica del regno di Sicilia all'epoca di Federico II di Svevia, scrive:
«Nella monarchia di Federico a noi ravvisiamo un modello di reggimento politico che, primo in Europa, fece sentire i benefici frutti derivanti da una forte potestà statale associata al senso vivo d’una più alta giustizia sociale. Cotesto modello, creazione nostra in terra nostra, è rimasto, attraverso i tempi, la più schietta caratteristica della storia del popolo meridionale».

La sua grandezza è tale che alla sua corte si creò la prima poesia artistica italiana, la cosiddetta
"scuola siciliana" . Fu un tale faro culturale che, essendo profondo conoscitore di poesia, filosofia e matematica, fondò nel 1224 l' università di Napoli, con un decreto firmato a Siracusa il 5 giugno 1224.
Scrisse testi quali
De arte venandi cum avibus , sulla caccia col falcone.

 
 
 

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