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La
sopravvivenza degli antichi Dei, come il Sole.
foto Giangabriele
Fiorentino |
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Persino la figura di Riccardo Cuor di Leone ha finito
col mescolarsi inestricabilmente con la storia di Messina, ma anche con la sua leggenda,
se è vero, secondo quanto ipotizza lerudito Domenico Puzzolo Sigillo, che proprio
dalla permanenza del Re Plantageneto nella città dello stretto prese origine quello
straordinario complesso mitico-rituale della Vara e dei Giganti che ancora costituisce per
Messina un orizzonte cerimoniale, nonché esistenziale, di tutto rispetto. Daltra
parte, un escursus esaustivo delle figure che entrano in gioco nella genealogia di
Messina posta in essere fin dai tempi più antichi e poi vieppiù incrementata ed
arricchita in epoca rinascimentale nella prospettiva di una sempre più pregnante
sacralizzazione del sito, non potrebbe sottacere il ricco e articolato pantheon
composto da Cam, Zanclo, Saturno, Messano, e Rea, Cibele, Demetra, Messe come
articolazioni mitopoietiche di coppie archetipiche di progenitori-fondatori, o anche da
figure come quella del gigante Peloro o del dio Giano (poi santo sotto il nome di Gennaro)
documentanti per un verso lo straordinario impasto mitologico storicamente determinatosi
in questo lembo di Mediterraneo, per altro verso le singolari dinamiche attraverso le
quali la sopravvivenza degli antichi dei assunse a Messina una precipua
caratteristica di rifondazione territoriale e misterica della città. |
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A partire dal XVI secolo, ma forse anche in
precedenza, il ciclo festivo ferragostano a Messina è stato contrassegnato dalla messa in
opera e dalla fruizione rituale di un certo numero di apparati mobili, condotti in
processione o fatti sfilare in giorni determinati con grande concorso di popolo e secondo
percorsi stabiliti. Il grande apprezzamento da sempre manifestato in ambito subalterno nei
confronti di tali machine festive, ed al contempo le notizie storiche disponibili
sulla loro origine, sulla scorta di fonti darchivio in verità alquanto scarse, ma
dalle quali trapela con forte attendibilità la matrice colta della loro ideazione,
rendono tali manufatti elementi significativi di una densa zona di confine in cui è dato
cogliere in tutta la sua complessità larticolazione delle dinamiche storicamente
determitatesi tra forme di spettacolo colto e forme di spettacolo popolare in questa
città. |
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