La Vara di Messina è una enorme machina di
forma piramidale che illustra plasticamente il momento dell’assunzione in cielo della
Vergine Maria. Nella prima delle piattaforme che compongono la sua struttura, collocate su
di un ciclopico ceppo munito di slitte, trovano infatti posto le raffigurazioni della
Vergine morta circondata dagli Apostoli, secondo l’iconografia di origine Bizantina
della dormitio virginis, mutuata dalle svariate redazioni apocrife del transitus
Mariae, e salendo verso l’alto una rappresentazione dei sette cieli che l’Alma
Maria doveva attraversare per giungere all’Empireo; questi cieli sono tutti
sintetizzati dalla cortina delle nuvole che, dipartendosi dalla base della machina
a mo' di baldacchino della "Bara", si innalzano circondate dal sole e dalla
luna, concepiti come nel sistema tolemaico; ancor più su, in una terza piattaforma, è
collocato un globo celeste con stelle dorate, raffiguranti forse le stelle fisse, ed
infine alla sommità, dopo l’ennesima cortina di nubi costellata come le altre da
schiere di angeli, l’effigie di Gesù Cristo che tiene sulla mano destra l’Alma
Mater, l’anima della Vergine assunta in cielo.
All’interno
della Vara, la struttura metallica campaniforme che ne costituisce l’ossatura ospita
una serie di ingranaggi i quali, azionati manualmente da persone a ciò addette,
determinano il movimento rotatorio, in orizzontale ed in verticale, di tutte le figure ed
i personaggi, un tempo viventi ora statue, che affollano questa grande piramide rituale.
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