6/11
LA CITTA' DI AGRIGENTO
Bullet7blu.gif (869 byte) La fondazione di Akragas
Bullet7blu.gif (869 byte) Pindaro, Empedocle e la cultura in Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte)
Atene e Cartagine minacciano l’isola

Bullet7blu.gif (869 byte) Il periodo romano

Bullet7blu.gif (869 byte) La nuova decadenza della città

Bullet7blu.gif (869 byte) Il centro storico di Agrigento

 

Bullet7blu.gif (869 byte) La cinta muraria e la struttura difensiva
Bullet7blu.gif (869 byte) La Valle dei Templi di Agrigento
Bullet7blu.gif (869 byte)
Il Museo Archeologico
Bullet7blu.gif (869 byte)
Gli eventi culturali agrigentini
Bullet7blu.gif (869 byte) Gli eventi culturali agrigentini/2
Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO

   
   
   
LA CITTA' DI AGRIGENTO
    
« Te invoco,
  
città di Persefone, città
   la più bella fra

                        
[quante
   albergo son di uomini, o amica del
                         [fasto ...
»
   (Pindaro, dodicesima ode pitica)
   
    Il centro storico di Agrigento    
     
     

 
   

  Il Duomo di Agrigento

 

Pitichinaccio - 20 Luglio 2006
 

 

 

da Wikimedia Commons

 

Oltre alla celeberrima Valle dei Templi, poco distante dall'abitato, Agrigento, attraversata dalla famosa Via Atenea, strada stretta e serpeggiante attorno alla quale si è andata costruendo la città, conserva esemplari monumenti che arricchiscono il centro urbano.

Il Centro Storico della città è posto sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti. Fu edificato prevalentemente in epoca medioevale, a partire dal IX secolo fino al XIII secolo. Le costruzioni, che fecero di Agrigento una città splendida, oggi, sono degradate, ma si possono ancora ammirare la Cattedrale di San Gerlando, il Monastero di Santo Spirito, le Porte della Cinta Muraria e diversi Palazzi Nobiliari.
I pochi abitanti rimasti a popolare l’antica Akragas, verso la fine del millennio, sotto la minaccia araba, preferirono spostarsi nella zona più interna del colle occidentale dell'Acropoli, dove costruirono mura difensive dell’abitato medioevale ed un castello. In un disegno del 1584, si possono individuare lo Steri, la Cattedrale, il Castello e la Chiesa di Santa Maria dei Greci.

la Cattedrale vecchia fu fondata nell'XI secolo dal vescovo Gerlando ed è a lui intitolata, essendo stato il primo vescovo della città. La Cattedrale si trova nella parte occidentale più alta della collina di Girgenti. Purtroppo non possiamo ammirarla nel suo antico splendore, essendo passata per diverse vicissitudini. Già nel 1244 fu parzialmente distrutta da una frana del costone occidentale. Subì danni dal terremoto del 1693 e da una frana nel 1745. Nei secoli, quindi, è stata ricostruita in fasi successive, presentando una sovrapposizione di stili. La sua imponenza si deve anche alla torre campanaria, costruita dal Canonico Giovanni Montaperto nel 1470. Nella parte meridionale della Torre è ancora evidente uno stemma dei Montaperto.
All’interno si presenta con una grandissima navata sorretta da colonne laterali medioevali, anch’esse contaminate da una ristrutturazione dell’inizio del secolo scorso in stile baroccheggiante.

Il duomo del XIV sec. poi rimaneggiato. Vi si giunge attraverso una imponente scalinata. L'edificio è affiancato da una torre campanaria solida e compatta, rimasta incompiuta. Sulle sue facciate fanno spicco due ordini di finestre monofore cieche in stile gotico-catalano sormontate da un balcone dall'apertura a sesto acuto. All'interno possiamo ammirare con il sepolcro De Marinis pregevolmente scolpito e il soffitto a capriate lignee, del 1518, con raffigurazioni pittoriche di Santi e Vescovi.

Lungo la via Duomo, si susseguono il settecentesco Palazzo Vescovile, la Biblioteca Lucchesiana, fondata dal vescovo Andrea Lucchesi Palli (il cui stemma è montato sul fronte). Nei dintorni troviamo le chiese di S. Alfonso (secolo XIX), dell'Itria e di S. Maria dei Greci, costruita su un tempio dorico risalente al 460-450 a.C., del quale si possono osservare i resti del basamento e parte di sei colonne scanalate.

Di notevole importanza è l’abbazia di Santo Spirito, fondata alla fine del secolo XIII da Marchisia Prefoglio Chiaramonte. La sua maestosa mole domina la parte orientale del colle, e comprende il Monastero e la chiesa di Santo Spirito. Era detta Bataranni, che in dialetto girgentano significa “Badia Grande” proprio per la sua grande dimensione. Si arriva al Monastero passando per un lungo corridoio, posto tra la chiesa ed il Monastero, che giunge al chiostro centrale con giardino di distribuzione. L’effetto è notevole: monofore e bifore, un elegante portale in stile Chiaramontano, ma soprattutto il gioco coloristico dovuto all’uso di pietra calcarea e di pietra arenaria. Il monastero si sviluppa intorno a questo chiostro quadrangolare, dal quale, attraverso un grande portale ogivale, si accede all'aula capitolare; attraverso una scaletta si arriva ai dormitori del piano superiore; un altro portale a sesto acuto immette al refettorio.
La chiesa è al proprio interno interamente decorata da splendidi stucchi settecenteschi, opera di Giacomo Serpotta.

Si possono ancora citare la chiesa romanica di San Nicola (secolo XIII), quella di S. Lorenzo o del Purgatorio, della fine del secolo XVII, che conserva sculture del Serpotta, e il convento dei padri Domenicani, del secolo XVII, posto accanto al Palazzo dei Montaperto, dal 1869 sede del Municipio. Di fronte è situato l'ex Convento dei Padri Agostiniani, che, costruito nel 1578, fu demolito nel 1770 a causa della soppressione del convento, e sostituito con il reclusorio femminile detto del Trentatré. Andato in disuso, è stato ristrutturato e adibito a Musei civico.  

Da ammirare l’ottocentesco Teatro Luigi Pirandello, recentemente restaurato.

 
 

HOME