Se la ceramica è stata inventata dai cinesi, l'Italia, attualmente,
è il leader mondiale nel suo commercio, coprendo bel il
40% della domanda, sia in
termini di volume che di valore. Dalla fine dell’800 sono stati
introdotti miglioramenti nella sua produzione, con l’introduzione
progressiva di tecniche industrializzate. E’ negli anni ’60-70 che
il mercato della ceramica in Italia cresce con un rialzo enorme.
Nella produzione, completamente automatizzata, viene adottato un
nuovo macchinario: l'atomizzatore. Ma anche l’uso della ceramica ha
visto aumentare i campi d’impiego. Nei rubinetti, ad esempio, ma
anche nei dischi frenanti delle auto, con mescole di carbonio e
ceramica. Quest’ultimo utilizzo è ancora all’avanguardia, tanto che
viene utilizzato solo da marche di alto livello, quali la Ferrari,
la Porsche e la Lamborghini.
La ceramica è una lavorazione antichissima. Esistono tipi diversi di
ceramiche, quali:
ceramiche a pasta compatta e ceramiche a pasta porosa.
I quattro tipi principali di ceramiche sono la terracotta o
coccio, le terraglie, il gres e la porcellana, che può essere tenera
o dura. Può anche essere
composta da diversi materiali: argilla, feldspato, sabbia, ossido di
ferro, allumina e quarzo.
L’origine storica della ceramica è
stata individuata in Cina, ma il suo uso è pressocchè contemporaneo
in civiltà anche lontane tra loro. E’ dal XI millennio a.C. che si
utilizza, vedi i ritrovamenti in Giappone in Kyushu. Il vasellame
inizialmente, tuttavia, era lavorato a mano e cotto direttamente sul
fuoco. L’invenzione e l’uso del tornio, produsse oggetti simmetrici,
numerosi e aggraziati. Tra questi anche la produzione di statuette
votive. Esportata dall'Anatolia e dall’antica Siria, la ceramica
dipinta, intorno al III millennio a.C., raggiunse
l'Europa. Ma è sempre in Mesopotamia che la lavorazione fa un
altro passo in avanti con la verniciatura vetrosa, che migliora
resistenza e aspetto estetico (dal II millennio a.C.). La tecnica,
inizialmente adottata dalla civiltà minoico-micenea, passa, dal VI
al V secolo a.C., ad Atene, che inizia una vera “produzione di
massa” ovunque nel Mediterraneo. A partire dal IV secolo a.C.
(decaduta Atene), nacquero fornaci locali in Beozia, Etruria, Magna
Grecia e Sicilia. In età imperiale a Roma si diffuse la ceramica
“aretina”, con una lavorazione della decorazione a rilievo. Il
modello detto della "terra sigillata"', venne grandemente usato in
tutto l'Occidente, fino al termine dell'impero.
Contemporaneamente al nostro medioevo, in Cina, dal VIII secolo
d.C., si scopre la lavorazione della porcellana. Altri punti di
eccellenza sorgono a Tepe, in territorio iraniano, o a Daro e
Harappa, in India. Nel tentativo di imitare la porcellana cinese, in
Europa, durante il medioevo, si crea la maiolica. Dal XIII secolo si
elaborano colori e disegni nuovi: sorgono le produzioni di Orvieto,
Siena e Faenza. Nel secolo XVII, ha inizio la moda delle cineserie
importate dall’oriente, soprattutto in porcellana. Solo nel
Settecento, il tedesco Böttger a Meissen, grazie alla scoperta del
caolino, riesce a riprodurre perfettamente la ceramica tanto
ammirata. Iniziano le produzioni storiche europee di porcellane da
Ansbach in poi. I primi disegni, tutti eseguiti a mano, sono temi
floreali, dipinti di Watteau, Boucher e dei Teniers, ma anche con
soggetti mitologici e naturalistici, in rapporto al gusto
dell’epoca. E’ così che nascono porcellane in stile Rococò, primo
Neoclassicismo, fino a trionfare con lo stile Impero.
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