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Il Carnevale in Sicilia

Le origini del Carnevale
Storia del Carnevale in Italia

    
IN SICILIA
II famoso Carnevale di Acireale
Acireale
Il Carnevale di Sciacca
Il Carnevale di Termini Imerese
Il Carnevale della Valle
dell'Alcantara

Il Carnevale di Regalbuto
Il "Mastro di Campo"
a Mezzojuso

Altri Carnevali siciliani

Video sul Carnevale
in Sicilia

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IL CARNEVALE IN SICILIA

        Tra sfilate di carri allegorici,
    maschere, costumi, musiche e balli,
    piccole cittadine siciliane si
    trasformano a Carnevale in balere a
    cielo aperto, sotto la luce di splendide
    luminarie urbane. Si vive, così, con
    gioia, allegria e libertà una settimana
    di grande festa, sicuramente
    indimenticabile.

   

    Storia del Carnevale
    in Italia

   
     
     

 

 

La Battaglia delle Arance ad Ivrea

Laurom  - 4 febbraio 2008
Foto da Wikimedia Commons

 





  
La ripetitività dei movimenti celesti, le stagioni ed il succedersi degli anni, hanno dato, in ogni civiltà, la cadenza annuale dei simboli carnevaleschi, come morte e rinascita, come fine del caos seguito dalla riaffermazione della Cosmogonia.

Con l’affermazione della religione cristiana, anche il carnevale, festa pagana, si è inserita tra l’organizzazione dei nuovi riti religiosi. Esso è. Infatti, posto nella settimana che precede l'inizio della Quaresima, che ha origine dal mercoledì delle Ceneri. Il termine “Carnevale” ha origine dal latino "Carnem Levare" ("eliminare la carne"), cioè il divieto, durante il periodo quaresimale (periodo di astinenza e digiuno), di mangiare carne. Il martedì grasso è chiamato così proprio perché tale giorno avveniva l’ultimo banchetto.

La parola “carnevale" (o "carnevalo") appare, la prima volta, nei  testi del Matazone da Calignano (giullare) verso la fine del XIII secolo e, successivamente, negli scritti del novelliere Giovanni Sercambi nel Quattrocento. Durante questo secolo anche i signori di Firenze, i Medici, si misurarono con i balli e le manifestazioni carnevalesche. Chiamati “Trionfi” le processioni fiorentine erano ricche di maschere, già allora, ed ispirarono lo stesso Lorenzo il Magnifico, che compose il famoso Trionfo di Bacco e Arianna. Sempre nel secolo XV e XVI, a Roma, sotto il governo papalino, si tenevano due manifestazioni per carnevale: la corsa dei barberi (una razza di cavalli da corsa d’origine araba) e la "gara dei moccoletti", in cui i concorrenti cercavano di spegnersi l’un l’altro il moccoletto.
In Italia il carnevale non termina sempre il martedì grasso (vedi Viareggio).
In Italia il Carnevale più lungo è quello di Putignano. Molte sono le manifestazioni che terminano con un falò (spesso anche in Sicilia), dove viene bruciato il manichino del “Re di Carnevale”.

I Carnevali italiani
Numerosi sono i carnevali in Italia la cui celebrità si è sparsa ovunque nel mondo e che attraggono turisti da ogni dove desiderosi di partecipare ad un grande spettacolo. I più importanti sono: il Carnevale di Venezia, il Carnevale di Viareggio, lo Storico Carnevale di Ivrea, il carnevale di Fano (nelle Marche) e in Sicilia il Carnevale di Acireale ed il Carnevale di Sciacca. Tra i carnevali più antichi, risalente al tardo medioevo, vi è quello di Verona, detto anche Bacanàl del Gnoco.
La Puglia è la regione che possiede il più elevato numero di carnevali abbinati alla relativa lotteria nazionale di febbraio.

Colpisce nell’immaginifico il Carnevale di Venezia per i suoi
bellissimi costumi e per la  magica cornice dei palazzi e della Laguna veneziana. Da secoli, la grandiosità dei festeggiamenti nella città veneta si arricchisce di manifestazioni di svariato tipo, come mostre d'arte, sfilate di moda, spettacoli teatrali e molto altro.
Il Carnevale di Viareggio è famoso in tutto il mondo per la sfilata dei carri allegorici. Di grandi dimensioni (ma anche piccoli), sono sormontati da enormi e allegre raffigurazioni, anche in movimento, realizzate in cartapesta, con colori sgargianti e molta ironia. Vi sono raffigurati temi del momento o personaggi famosi caricaturali, presi dal mondo della politica, della cultura, dello sport o dello spettacolo.
Tutti conoscono la famosa
Battaglia delle Arance del carnevale di Ivrea, momento principale di una manifestazione storica che si è evoluta nel corso dei secoli fino ad oggi. La Battaglia delle Arance è un’allegoria di un fatto storico realmente accaduto. I cittadini di Ivrea, in periodo medievale, infatti, insorsero contro il Re tiranno, probabilmente Ranieri di Biandrate, che voleva esercitare lo jus primae noctis su una cittadina del posto, una mugnaia, da cui, invece,  fu ucciso. La rivolta è simboleggiata, ancora oggi proprio dalla Battaglia delle Arance, dove gli Aranceri a piedi rappresentano il popolo, mentre gli Aranceri sui carri rappresentano l'esercito reale. Le frecce di allora sono state sostituite dalle famose arance. Durante la “battaglia”, in altre strade cittadine, avviene la sfilata del corteo della Mugnaia, che, invece, getta dolci e regali ai cittadini di Ivrea.

 
 

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