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Il Carnevale in Sicilia

Le origini del Carnevale
Storia del Carnevale in Italia

    
IN SICILIA
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in Sicilia

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IL CARNEVALE IN SICILIA

        Tra sfilate di carri allegorici,
    maschere, costumi, musiche e balli,
    piccole cittadine siciliane si
    trasformano a Carnevale in balere a
    cielo aperto, sotto la luce di splendide
    luminarie urbane. Si vive, così, con
    gioia, allegria e libertà una settimana
    di grande festa, sicuramente
    indimenticabile.

   

    Il Carnevale di Sciacca (AG)

   
     
     

 

 

Carro allegorico in concorso a Sciacca nel carnevale 2008 

Francesco  - 8 marzo 2008
Foto da Wikimedia Commons

 





  
Tra
le manifestazioni siciliane legate al carnevale più antiche e celebri, vi è, senz’altro, il Carnevale di Sciacca, città della provincia di Agrigento. Il documento più antico, che ne attesta la presenza, risale al 1889. Esso appare nell’opera di Giuseppe Pitrè,  Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane.
Tuttavia, alcuni storici fanno risalire la festa del Carnevale in Sicilia, al 1616, con l’uscita dell’editto del
viceré Ossuna, che stabiliva l’uso di vestire in maschera nell'ultimo giorno di festa prima delle Ceneri. Alcuni studiosi avanzano l’ipotesi che il carnevale in generale, ed in particolare quello di Sciacca, può ricollegarsi ai saturnali d’epoca romana.

Le prime manifestazioni conosciute del carnevale di Sciacca lo configurano come una semplice festa popolare, dove la popolazione si riversava per le strade della cittadina, alcuni mascherati, con un gran consumo di vino, ma anche di salsicce, cannoli e dolci in genere. Successivamente, apparvero i primi carri, dove le persone mascherate, sedute, venivano portate in giro per la città. Il primo carro simile a quelli odierni, comparve negli anni venti del Novecento. Una grande piattaforma addobbata tirata da
buoi o cavalli, veniva portata in giro con sopra dei mascherati e con al seguito piccole orchestrine. Lo scambio di cibo, vino e dolci con i compaesani aumentava la partecipazione di tutti con grande coinvolgimento.

Ma i veri primi carri comparvero nel secondo dopoguerra. Essi
vennero intitolati, anche con riferendosi a tematiche e personaggi locali. Dai carri in movimento venivano lanciati coriandoli e stelle filanti in un divertimento che contagiava i presenti. Nacquero le prime Compagnie di rivista locali. Successivamente, la crescente modernizzazione portò movimenti avanzati, musica e grandi dimensioni trattate con enormi figure in cartapesta. Con il crescente arrivo di turisti, vennero abbandonati i temi locali a favore di quelli dell’attualità nazionale, con personaggi noti al grande pubblico, il tutto trattato con divertimento ed ironia.

Il montaggio dei carri
Ovviamente i carri allegorici (e i mini-carri) non nascono da soli. Alcuni mesi prima vengono stabiliti, progettati e realizzati i carri. Il coinvolgimento di maestranze e gente locale è notevole. Tra le strutture cittadine coinvolte vi è, senz’altro, l'Istituto d'arte di Sciacca. La sua collaborazione si è rivelata essenziale. Nell’istituto vengono ideati e progettati i testi, le musiche, i balletti, i  modelli e le raffigurazioni, ma anche i movimenti e le coreografie. La qualità prodotta è notevole ed ha permesso la crescita del carnevale locale che lo ha portato in primo piano tra quelli siciliani.
Tuttavia i carri vengono assemblati sul posto, nella parte iniziale del primo percorso, solo la notte del venerdì che lo precede. E’ un momento di grande animazione molto complesso. Il lavoro effettuato nei mesi prima viene controllato in quel momento, con la possibilità di sorprese e, quindi, di modifiche. Anche questo momento fa parte del carnevale, in quanto parecchi turisti osservano incuriositi gli ultimi “ritocchi”.

In realtà il carnevale inizia il Giovedì Grasso, con la simbolica consegna delle chiavi di Sciacca al re del Carnevale la maschera di Peppe Nappa. Due sono gli itinerari delle sfilate dei carri allegorici, che attraversano il centro storico cittadino. Il primo percorso parte sempre da Piazza Friscia e le sfilate sono aperte sempre dal carro di Peppe Nappa.
Da questo carro venivano distribuiti vino e salsicce cotte alla brace (preparate per tutto il carnevale). Oggi (dal 2011) si è preferito sostituire il vino con più tranquille bottiglie d’aranciata, per evitare sonore sbornie.
Il Carnevale ha il suo termine il Martedì grasso, che precede il mercoledì delle Ceneri e l’inizio della Quaresima. A chiusura delle manifestazioni il Carro di Peppe Nappa viene bruciato (con buon’augurio) nella piazza cittadina.

 
 

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