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LE ISOLE SICILIANE
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   Alla ricerca spirituale del "perdersi"
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    Le isole Pelagie
    Lampedusa

 

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Spiaggia dei conigli a Lampedusa

 

10-07-2005
 

 
 
 

da Wikimedia Commons

 

Comune (25,48 Km2 con 5.800 abitanti), appartenente alle Isole Pelagie. L'arcipelago delle Pelagie è costituito da Lampedusa, Linosa e dallo scoglio di Lampione. Lampedusa, posta a 16 metri sul mare, è l'isola maggiore, più vicina alla costa africana che non alla siciliana, dista, infatti, 113 km dalle coste africane e invece 205 km da quella siciliana. La sua posizione ne fa il punto più meridionale del territorio italiano. Il rilievo maggiore dell'isola è l'albero del sole che misura 133 m di altitudine.

Il suo territorio è costituito da una sorta di tavolato calcareo con scogliere a picco in cui si aprono spettacolari cale e spiagge. L'isola è priva di corsi d'acqua e di fonti sorgive. Pertanto viene rifornita dalla terra ferma.
La riserva naturale di Lampedusa comprende l'isola dei Conigli e la limitrofa Spiaggia dei Conigli, che è uno dei pochi punti del mediterraneo dove le tartarughe Carretta carretta depongono le uova. Dal 2002 è stata istituita l'Area Marina Protetta "Isole Pelagie".

Attività primaria è la pesca, ma anche il turismo, grazie al clima caldo tutto l'anno, temperato dai venti che mitigano la calura estiva e alle ridotte precipitazioni (In inverno la temperatura media non scende mai al di sotto degli 11° C e in estate non supera i 30-35° C). Molto praticata è la pesca subacquea.
La costa rocciosa dell'isola, dove si aprono a sorpresa delle spiaggette, a causa dell'erosione marina, presenta misteriose grotte e gruppi scultorei naturali che ispirano letture fantastiche quasi fossero figurazioni create dalla mano dell'uomo. Punti notevoli di questa imprevedibile costa sono: i faraglioni dopo Punta di Muro Vecchio; la deserta Isola dei Conigli; lo Scoglio di Sacramento; la Punta Sottile, aguzza come una punta verso l'Africa, che segna l'area più a sud d'Italia.

Le isole in crescente sviluppo turistico, sono collegate con Pantelleria, Trapani e Porto Empedocle. Nel periodo estivo vengono svolti anche collegamenti con aliscafi. Lampedusa è servita da un aeroporto turistico in connessione quotidiana con Palermo e Catania. Da luglio a settembre vengono effettuati anche voli da Trapani, Roma, Milano, ma anche da Bergamo, Bologna e Verona.

Dagli anni Novanta è, suo malgrado, divenuta famosa per i continui sbarchi di extracomunitari, che hanno legato il nome di Lampedusa al problema dell'immigrazione clandestina.


 

Storia

Lampedusa è stata popolata fin dall'antichità, ed il territorio ha conservato tracce di insediamenti fenici, greci e romani. Anche gli arabi ne fecero un caposaldo (l'approdo veniva usato per le loro scorrerie piratesche), finchè non vennero scacciati dal telesiarca greco Gregorio nell'813 d.C.

Nel 1630 d. C. Giulio Tomasi, avo di Tomasi di Lampedusa, autore del famosissimo Il Gattopardo, venne nominato, appunto, da Carlo II di Spagna “principe di Lampedusa e Linosa”.

Cominciò ad essere abitata stabilmente a partire dal 1843 per volere di Ferdinando II di Borbone, che aveva acquistato tre anni prima l'isola dai principi di Lampedusa. Il sovrano vi inviò come governatore il capitano di fregata Bernardo Maria Sanvisente, che stabilì un presidio militare, e ripopolò l'isola con circa 120 persone.

Lampedusa, isola dimenticata, dopo l'Unità d'Italia, fu usata solo come Colonia Penale dallo stato (soppressa nel 1900). Solo negli anni sessanta è stata collegata dalla linea telefonica con la terraferma, si è realizzata una centrale elettrica ed è stato costruito l'aeroporto. Il regista Emanuele Crialese nel 2002 vi ha ambientato il suo film “Respiro” con Valeria Golino.

E' presente una stazione radio della NATO, gestita da americani, che nel 1986 è stato il pretesto dell'attacco missilistico libico del colonnello Gheddafi verso l'isola.

 

Poco fuori dall'abitato meritevole di una visita è il Santuario della Madonna di Porto Salvo, patrona dell'isola. La Chiesa sembra risalga all'epoca delle crociate. Essendo punto di attracco, per un certo periodo fu territorialmente divisa in due parti, una per i cristiani e l'altra per i musulmani.

Alcune leggende sono sorte intorno a questa Chiesa, come quella seicentesca che narra di uno schiavo, tale Andrea Anfossi, sfuggito al padrone costruendosi una zattera sulla quale issò come vela la tela con l'immagine della Madonna, che rubò nel Santuario. Così facendo riuscì a raggiungere le coste della Liguria. Oggi la tela si trova a Castellaro Ligure, custodita in un santuario dedicato alla Madonna di Lampedusa.

 
 

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