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Pachino ed il pomodoro Ciliegino

Acque limpide dal colore verde e azzurro
Preistoria ed antichità classica
Camarina
Dagli arabi ai maltesi
La grotta di Calafarina
del mesolitico

Pachino tra viticoltura
ed ortofrutta

Il pomodoro IGP di Pachino
La satira di Vitaliano
Brancati
 
     
  Video su Pachino  
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     PACHINO

      Quattro varietà di pomodoro,
   tutelate dal marchio IGP,
   rappresentano in tutto il mondo la
   zona di Pachino, piccolo comune
   posto a sud-est della Sicilia, in
   provincia di Siracusa. La bontà del
   Ciliegino deriva dalla qualità del
   prodotto stesso, inimitabile perchè
   unico. E’ in cucina il vero segreto
   per un risultato eccezionale.

   

    Preistoria ed antichità
    classica

   
     
     

 

 

Pachino, facciata della Chiesa Madre SS. Crocifisso (1790).

Azotoliquido - 14 marzo 2008

 
 





da Wikimedia Commons
 

   L’area del promontorio di Pachino fu abitata sin dai primordi. . Si ritiene sin dalle prime epoche preistoriche anche se non si possiedono testimonianze che lo comprovino. I primi resti ritrovati nella zona sono stati rinvenuti nella grotta Corruggi e risalgono a circa 10.000 anni fa. Tra i ritrovamenti, vi sono coltelli, lance, raschiatoi, punteruoli, aghi ed altro. Questi sono custoditi attualmente nel Museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa.
Nel periodo neolitico, che va dal'
8000 al 1500 a.C., i primitivi iniziarono ad abitare nelle grotte. La più famosa della zona è quella di Calafarina. Successivamente, fino alla comparsa dei Siculi, nacquero villaggi nei pressi di Cugni di Calafarina", dove sono stati ritrovati una necropoli, un dolmen funebre ed un forno per la lavorazione dei metalli. Fu proprio l’archeologo Paolo Orsi a riportarli alla luce.

Successivamente, nella zona di Pachino si insediarono fenici e greci (nel 750 a.C.). 
Alcuni storici collocano la nascita del nome in questo periodo. Il toponimo Pachino avrebbe origine dal fenicio pachum (il significato sarebbe "guardia"). Altri ricercatori lo collegano a Pachys Oinos (significante "terra abbondante di vino"). Secondo il Fazello, infatti, il nome deriverebbe dal greco antico
pachys, che esprime il concetto di  "abbondante", "fertile".

In età romana fu sviluppata la pratica agricola, soprattutto, la coltivazione della vite e del frumento. In funzione di essa fu sviluppato anche l’aspetto commerciale.
Ci rimane, del periodo ellenistico, un tempietto votivo agreste situato in località
Cugni. Quest’ultima per la ricchezza di resti storici continua a fornire antichi manufatti, tanto da poter essere considerata un vero e proprio parco archeologico. In essa si trovano, ad esempio traccie chiare dell’antica via Elorina.

Gli insediamenti e la zona geografica di Pachino vengono citate da Virgilio nell’Eneide, insieme all’insediamento dell’antica Camarina, posta nelle sue vicinanze:

« ...Meglio è con lungo indugio e lunga volta
girar Pachino e la Trinacria tutta,
che, non ch'altro, veder quell'antro orrendo,
serntir quegli urli spaventosi e fieri
di quei cerulei suoi rabbiosi cani...
...Rademmo di Pachino i sassi alpestri,
scoprimmo Camarina, e 'l fato udimmo,
che mal per lei fôra il suo stagno asciutto... »
(Virgilio, Eneide, III-1095)

 
 

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