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Pachino ed il pomodoro Ciliegino |
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Camarina (o Kamarina) fu antichissima cittā fondata da Siracusani,
guidati da Daskon e Menekleos,nel 528 a.C.. come centro avanzato
della loro politica espansionistica, dopo gli avamposti di Akrai e
di Casmene. La fondazione č testimoniata dall'emissione di una
moneta con un elmo corinzio e una palma mediterranea.
Il
porto della cittā fu ottenuto dal drenaggio di una zona paludosa, da
qui il nome della ninfa Kama(rina) ed il simbolo della rinascita con
il Cigno.
La
cittā greca, citata da Pindaro, Tucidite, Polibio e Diodoro, ebbe
una vita travagliata e nel giro di tre secoli circa fu distrutta pių
volte. Per la sua posizione geografica venne a trovarsi in quanto
cittā dė frontiera coinvolta nelle lotte tra Siracusani e Gelesi.
Una
prima volta fu dunque distrutta poiché si ribellō ai Siracusani, che
la rasero al suolo. Fu riedificata da Ippocrate, tiranno di Gela,
che l'ebbe in cambio di molti Siracusani prigionieri. Camarina tornō
all'antico splendore. Ma tramando politicamente contro Siracusa, fu
distrutta una seconda volta da Gelone, con conseguente deportazione
dei suoi abitanti. Ne approfittarono i Gelesi, che occuparono il
territorio allettati dall'opportunitā di trovarlo spopolato. I
Gelesi dunque le dettero nuova vita, ma alleatisi con i Cartaginesi
nel corso della prima guerra punica contro i Romani, furono da
questi battuti e la cittā soggiogata e da quel momento abitata da
una piccola colonia romana. Fu saccheggiata dai Mamertini nell'anno
280 a.c. Dopo la distruzione operata dai Romani nel 258 a.C. la
cittā non si riprese pių e i luoghi circostanti furono occupati da
paludi e da boscaglia. La cittā venne progressivamente abbandonata
dai suoi abitanti, che si spostarono nel nuovo porto nella vicina
Kaukana (Punta Secca) e all'interno della Sicilia. Nell'area del
tempio trasformato in chiesa persistette tuttavia un piccolo
villaggio.
Scrive Amico <Oggi di si celebre e potentissima cittā sita sopra
una lieve altura, non altri si rimane che il nome, tuttavia per lo
spazio di un miglio e mezzo di circuito trovansi ingenti ruine in
massima parte sepolte>.
Gli scavi archeologici |
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