PACHINO
Quattro
varietà di pomodoro, tutelate dal marchio
IGP, rappresentano in tutto il mondo la
zona di Pachino, piccolo comune posto a
sud-est della Sicilia, in provincia di
Siracusa. La bontà del Ciliegino deriva
dalla qualità del prodotto stesso,
inimitabile perchè unico. E’ in cucina il
vero segreto per un risultato eccezionale.
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Pachino tra viticoltura ed ortofrutta
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L’economia nella zona di Pachino si fonda, quasi esclusivamente,
sull’agricoltura. Agli inizi dell’Ottocento era molto coltivato il
cotone, che subì, alla fine sel secolo, un tracollo a favore della
coltivazione della vite. Prodotto in grande quantità, il vino locale
era trattato ed esportato come mosto e vino da taglio. Molto
apprezzato veniva utilizzato nelle produzioni del nord Italia. Negli
anni ’60 raggiunse un picco di produzione, che venne, tuttavia,
smentito il decennio successivo da una crisi di mercato. Ultimamente
si assiste ad una ripresa del settore. La produzione oggi si
concentra sulla qualità e non più sulla quantità. Viene prodotto
il Nero d'Avola e altri vini DOC. E’ un settore, nuovamente,
in forte ascesa. Il paese di Pachino fa parte dell'associazione
Città del Vino.
Per sostenere il livello economico, verso la fine del Novecento,
a Pachino si è diffusa una produzione ortofrutticola. In grandi
serre o nei campi gli ortaggi vantano un ritorno economico maggiore,
tant’è che questo settore ha assunto la maggiore importanza
produttiva della zona. Spicca, tra gli ortaggi, il Ciliegino di
Pachino (IGP) e il "costoluto", altro tipo di pomodoro, molto
esportato.
A
Marzamemi, nelle vicinanze, si concentra la particolare produzione
ittica della bottarga di tonno rosso. La conservazione del pesce,
viene eseguita con modalità artigianali molto antiche, risalenti al
periodo arabo. La tecnica è molto apprezzata, soprattutto, dagli
estimatori delle tradizioni culinarie antiche, oggi particolarmente
ricercate.
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