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Pachino ed il pomodoro Ciliegino |
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Dopo la caduta dell’impero romano e la dominazione dei bizantini
(dal 300 all'800), il vero benessere e sviluppo fu conosciuto
dal’area in età araba (dall'800 al 1090).
In questo periodo, infatti,
non fu solo importata la coltivazione degli agrumi, ma realizzata
una serie di costruzioni, molte delle quali ancora funzionanti. E’
il caso della tonnara situata nei pressi della vicina Marzamemi
(attiva fino agli anni ’50), e la costruzione delle saline e
dei pozzi Senia, utilizzati per l’irrigazione dei campi, prima
bonificati dagli arabi stessi. Fu ultimato, inoltre, l'acquedotto della Torre Xibini. Nel 1734, la famiglia nobile degli Starrabba, originaria di Piazza Armerina, e proprietaria dei feudi di Scibini e Bimmisca (e quindi baroni), oltre ad essere principi di Giardinelli, decise di insediarsi del territorio netino (e unitamente guadagnare il titolo di conte). Nel 1758, i fratelli Gaetano e Vincenzo Starrabba chiesero a Carlo III di Borbone e poi nel 1760, a Ferdinando I delle Due Sicilie, di fondare nella zona una nuova cittadina. L’autorizzazione fu concessa il 21 luglio del 1760, ed entrata in vigore il 1º dicembre dello stesso anno. Nasce il nucleo storico di Pachino. Il principe borbone Ferdinando I, per dare esecuzione al decreto e popolare realmente la città, invitò i vicini abitanti di Malta ad insediarsi nel nuovo centro. La cosa fu accettata da 30 famiglie maltesi |
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