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TAORMINA

Bullet7blu.gif (869 byte) Introduzione
Bullet7blu.gif (869 byte) Storia - Dalle origini al periodo romano
Bullet7blu.gif (869 byte) Storia - Dalla caduta di Roma ad oggi
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Teatro greco-romano
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Bullet7blu.gif (869 byte) Monumenti e Chiese di Taormina
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Bullet7blu.gif (869 byte) Il distretto Taormina Etna
Bullet7blu.gif (869 byte) L'arte e la bellezza dei luoghi
Bullet7blu.gif (869 byte) Lo Jonio e le sue perle
Bullet7blu.gif (869 byte) Esperienze nella natura

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   TAORMINA
   Famosa in tutto il mondo per il suo
   paesaggio ed il suo abitato così
   caratteristico, frammisto di tanti
   monumenti antichi perfettamente
   conservati, Taormina è la vera
   "Perla dello Jonio".
 

Per saperne di più  

   
   
 
    Esperienze nella natura    
     
     

 
 

Gole dell'Alcantara

 

Clemensfranz  - maggio 1997





da Wikimedia Commons

 

Nell'area del Distretto Taormina Etna si incontrano in un piccolo spazio, realtà naturali, geologiche e botaniche, in assoluto diverse tra loro. Infatti, non solo è presente la realtà dell'Etna, unica per ovvi motivi, ma soprattutto per l'incontro tra due catene montuose come i Peloritani ed i Nebrodi.

I Peloritani, che scendono a ridosso del mare Jonio, sono tagliati verticalmente in profonde gole, rese morbide dalla crescita di felci, dalle cosidette “fiumare”, che rappresentano, a tutti gli effetti, un vero laboratorio geologico a cielo aperto. Infatti, il letto delle fiumare è pieno di una miriade di ciottoli di diversa origine minerale, la cui analisi rivela la millenaria storia della natura geologica dei Peloritani.
La catena, con la sua posizione, permette, raggiunta la cima, di vedere dalla cresta i due versanti: quello jonico e quello del mare tirreno. Qui si trova la Riserva Naturale Orientata di Fiumedinisi e del Monte Scuderi, sommità che nei tempi antichi, veniva sfruttata per le sue miniere metallifere, tra cui l'argento. La riserva protegge esempi botanici, come l'erica arborea e boschi di tutte le specie di roverella conosciute in Sicilia lungo i valloni dell'area protetta.

I rilievi dei Nebrodi Orientali, che vanno dolcemente digradando verso il Tirreno, sono, invece, caratterizzati dalla folta chioma di boschi di faggio, che si alternano a zone umide ad alta quota, con la presenza di laghi cristallini che interrompono il verde in un suggestivo gioco di colori. I boschi di faggio raggiungono cime alte come il Monte Soro (1847 m), il più alto dei Nebrodi. Monte San Fratello e soprattutto le Rocche del Crasto, sono costituiti da calcari di tipo dolomitico. Sulla sommità dei Nebrodi è possibile affacciarsi sia sul panorama dell’Etna da un lato sia su quello del Tirreno dall’altro.
La catena montuosa del versante nord della Sicilia, presenta il meraviglioso Parco Naturale dei Nebrodi.

Nel punto centrale d'incontro tra la catena dei Nebrodi e quella dei Peloritani, c'è un meraviglioso bosco della
Riserva Naturale Orientata del Bosco di Malabotta. La tipicità ambientale geomorfologia e floristica, permette la coesistenza di aree con diverso habitat come: a bosco, prateria, ambienti umidi torrentizi e quelli rupestri.

Tra le catene montuose dell'Appennino siciliano e l'Etna, esiste un'ulteriore realtà ambientale, quella del fiume dell'Alcantara. Le Gole dell'Alcantara sono protette dall'Ente Parco Fluviale dell'Alcantara. Le sue copiose acque scorrono in profondi "canyon di roccia lavica" (altezza media pari a 35 metri e larghezza media tra i 7 ed i 10 metri). Di origine antichissima, le profonde ed emozionanti Gole di basalto, sono il frutto del lavoro della lotta tra il fiume e le colate dell'Etna. Il fiume, una volta coperto dalle eruzioni vulcaniche, erodendo per millenni le rocce, è sprofondato oggi nei tratti più argillosi. Si possono apprezzare queste scenografiche sculture naturali in contrada Larderia, nel comune di Motta Camastra.

 
 
 

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