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Il rinato interesse nei confronti della villa romana del Casale (Piazza Armerina), preziosissimo documento dell'archeologia tardo imperiale siciliana, offre uno spunto per avviare un riesame delle altre testimonianze di ville suburbane romane, gravitanti in un arco cronologico che va dal IV al V sec. d.C. La costruzione di sontuose ville romane in Sicilia negli ultimi secoli dell'Impero romano fu quanto mai proficua e contribuì a disegnare un sistema viario che, al contrario dei secoli precedenti, non gravitava più intorno ai grandi agglomerati urbani, ma che si ridisegnava in funzione dell'elemento rurale, centrale in un'economia latifondistica qual era quella siciliana dal IV sec. d.C. Se già dal I sec. d.C. abbondano le testimonianze archeologiche di abitazioni suburbane rurali, è col IV sec. che in Sicilia si possono ravvisare lussuosissimi complessi suburbani, strutturati in una molteplicità di ambienti, non ultimi i vani termali, decorati con dovizia di particolari, spesso con materiali pregiati e di difficoltoso reperimento.
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