Siracusa fu
fondata nel 734 a. C. dai Corinzi sotto la condotta dArchia, sullisola
Ortigia, dove pare preesistesse una colonia fenicia. Gli indigeni divennero schiavi e
furono obbligati a lavorare il suolo intorno alla città, il cui governo restò nelle mani
dellaristocrazia composta dai discendenti dei fondatori, chiamati Gamori. La
fertilità del paese fece rapidamente prosperare la colonia tanto che settantanni
dopo essa fondò Acroe (Palazzolo) e pare anche Enna (Castrogiovanni); fondò poi Casmene
e Camarina. Crescendo di potenza ed estendendosi progressivamente, finì col comprendere
quattro rioni - Ortigia, Acradina, Teca, Neapoli - tanto vasti da poter essere chiamati
città riunite tra loro. In cima alla città era un luogo elevato chiamato Epipoli con una
fortezza detta Eurialo. Le lotte continue tra la nobiltà e il popolo furono col tempo,
causa che Gelone, re di Gela, nel 485, estendesse il proprio dominio sopra Siracusa e
venisse a risiedervi, favorito dai Romani, dei quali si era procurato l'amicizia. A lui
succedette il fratello Gerone I, che fu saggio, prudente, energico, vinse gli Etruschi
presso Cuma e accolse alla sua corte Eschilo, Pindaro, Simonide, Epicarmo, Sofrone,
Bacchilide e altri insigni uomini. Egli morì dopo un regno di undici anni e gli
succedette il fratello minore, Trasibulo, crudele e cattivo, cosicché i Siracusani si
rivoltarono, e lo cacciarono prima che fosse finito un anno della sua reggenza e si
dichiararono nuovamente repubblica. Verso il 416-525, Atene mirò ad impossessarsi di
Siracusa e dellisola, mandando Nicia e Lamaco con 134 triremi, ed ebbe dapprima dei
vantaggi, ma finì col subire una disasttosa sconfitta. Vennero poi in scena i Cartaginesi
e fu allora che Dionigi il vecchio soddisfacendo alla propria grandissima ambizione si
dichiarò (405) dittatore assoluto, costringendo però i Siracusani ad obbedirgli, seppe
con la concordia incutere paura al nemico. Inoltre egli fortificò, ingrandì ed abbellì
la città, trasformandola in una residenza principesca, con templi, tesori, arsenali e
cittadelle; riuscì ad essere padrone di gran parte della Sicilia e della Magna Grecia e
ad influire sugli affari della Grecia stessa. Fu insomma, dopo il re di Persia, il più
potente principe del suo tempo. |
Suo figlio, Dionigi II, totalmente inabile, venne
presto forzato ad abdicare, e gli succedettero Dione, Timoleone, Agatocle, Gerone Il che
in complesso contribuirono tutti ad aumentare ed aumentare in Siracusa la floridezza e la
potenza. Fra loro si distinse specialmente Agatocle che condusse i Siracusani fin sotto le
mura di Cartagine. Egli mori avvelenato. Gerone II, che non seppe mai decidersi a
partecipate per Roma o per Cartagine, ebbe la fortuna che sotto il suo regno vissero
Teocrito il celebre poeta, ed Archimede. lincomparabile matematico. Il tiranno
Geronimo, dichiarandosi nel 215 a C alleato di Cartagine, si attirò la collera di Roma
che mandò un esercito comandato dal console Marcello, il quale, dopo un assedio di tre
anni, riuscì finalmente ad impadronirsi della città. Archimede che durante tutto questo
tempo aveva diretto i lavori di difesa, fu ucciso si vuole da un soldato (212 a C). Un
immenso bottino di sculture ed opere d'arte d'ogni sorta fu portato a Roma da Siracusa, e
questa scese al grado di semplice città di provincia romana. Distrutta un altra volta da
Sesto Pompeo fu poi in parte rifabbricata da Augusto. Nel 278 venne messa a sacco dai
Franchi; Belisario nel 535 la dichiarò nuovamente capitale della Sicilia, e dal 663 al
665 essa divenne anzi sede dellImpero. Con a venuta dei Saraceni comincia la
decadenza di Siracusa. Dal loro giogo fu liberata da Maniace greco, ma poi soggiacque di
nuovo. Ai Saraceni, sappiamo, succedettero i Normanni, ma non pertanto Siracusa recuperò
l'antica grandezza. Nel secolo XII sofferse gravissimi danni causa un grande terremoto.
Nel 1204 cadde in mano ai Pisani, che a loro volta dovettero cederla al Genovesi. Poi,
come tutta la Sicilia, anche Siracusa dovette piegare agli Angioini, ma, come tutte le
altre città, prese parte ai Vespri e cacciò i francesi. Nel 1410 la regina Bianca vi fu
assediata da Bernardo Cabrera. Carlo V volle ridurre Siracusa a piazza forte; ma per
costruire le fortificazioni fece manomettere gli avanzi degli splendidi edifici greci, che
anche con le rovine attestavano lantica potenza e grandiosità. Nel 1693 ancora il
terremoto; nel 1729 la peste, e lo stato di Siracusa divenne sempre più deplorevole. Nel
1837 ella tentò di rompere il giogo borbonico, ma il tentativo fu subito represso, e poi
fatto duramente scontare Nel l860 un nerbo di volontari, venuti da Catania diede mano
forte ai Siracusani e respinse le truppe borboniche. Nel 1865 si ristabilì a Siracusa la
sede della provincia. |