Catania è di origine greca. Secondo Tucidite VI, 3 e Strabone VI, 268, fu
fondata dai Calcidesi venuti da Eubea in Sicilia, poco dopo il 730 a. C.
Jerone Siracusano nel 476 a. C. espulse da Catania tutti i cittadini che
egli mandò in Leontini, e la ripopolò con 10000 coloni in parte Siracusani e
in parte Peloponnesiaci, cambiandole il nome di Catania in quello di Aetna.
Dopo la morte di Jerone, i Catanesi lasciarono Leontini e, nel 461,
s’impadronirono di nuovo di Catania, alla quale restituirono l’antico nome.
Nel 403 a. C. Catania cadde in potere di Dionisio di Siracusa, e quindi
rimase sotto il dominio dei re Siracusani sino alla venuta del corinzio
Timoleone, per mezzo del quale ritornò libera ed indipendente. Durante la 1°
guerra punica, dopo i primi trionfi delle armi romane nel 263 a. C., Catania
si sottomise ai Romani, i quali la chiamarono Catina. Espugnata Siracusa dal
cons. Marcello (212 a. C.) i Romani conquistarono interamente la Sicilia
(210 a. C.), e la divisero in due provincie, amministrate da un "praetor";
della "provincia nova" facevano parte le città annesse dopo la prima guerra
Punica, cioè Siracusa, Catina e le circonvicine. Catina fu tra le 5 "civitates
immunes et liberae". Questo privilegio fu perduto sotto l'imperatore
Ottaviano Augusto nel I sec. Nel V sec. Teodorico, re dei Goti, la soggiogò
e i Goti la governarono sino al 535, nel quale anno il generale Balisario la
restituì all’Impero. Nel sec. IX la conquistarono i Saraceni, ai quali la
tolsero i Normanni verso la metà del sec. XI allora riacquistò il suo antico
splendore. Il 4 febbraio del 1169, sotto il regno di Guglielmo il Buono, un
tremendo terremoto la distrusse quasi interamente, lasciando circa 15000
vittime sotto macerie. Assediata dagli Svevi, resistette a lungo
valorosamente, ma espugnata da Arrigo VI fu, per vendetta, incendiata.
Federigo II la fece riedificare. Nel 1267 passò sotto il dominio di Carlo I
d'Angiò, e obbedì con tutta la Sicilia agli Angioini sino al Vespro
Siciliano. Gli Aragonesi la ressero dal 1282 al 1410 e quindi i re di
Castiglia sino 1516, nel quale anno la Sicilia tutta passò sotto il dominio
della Casa d'Austria. Nel 1669 un fiume di lava che raggiunse il mare
devastò Catania, e pochi anni dopo cioè nel 1693 un terremoto durato tre
giorni la ridusse un mucchio di macerie, sotto le quali giacquero i due
terzi della popolazione. Fu tosto riedificata. Quindi seguì le vicende
storiche dell'isola. Invano tentò d'insorgere Contro i Borboni nel 1837 con
Siracusa, e poi di nuovo nel 1848. Finalmente nel 1860 fu tra le prime a
combattere e a riacquistare l'indipendenza. Uomini illustri: Caronda
legislatore, Filonide medico, Pitone poeta ed Oratore, vissuti prima
dell'Era Volgare; tra i moderni: Nicolò Tedeschi o Tudisco erudito del sec.
XV; Cosimo Nepita legista, primo commentatore delle Consuetudini Catanesi,
del sec. XVI: Mario Cutelli sommo giureconsulto del sec. XVII; l’abate Vito
Maria Amico storico e geogrago illustre autore della "Catania illustrata"
(Cat. 1740-46) e del "Lexicon topographicum Siculum" (Panormi et Catanae
1757-60); Ignazio Paternò-Castello principe di Biscari. archeologo (morto
nel 1786) il can. Gius. Recupero autore della "Vulcanologia dell’Etna" ossia
"Storia naturale dell’Etna" (Catania 1815); Gius. Gioeni naturalista
soprannominato il "moderno Plinio", autore della "Litologia Vesuviana";
Carlo Gemmellaro, geologo illustre; Giovanni Pacini, valente compositore
musicale morto nel 1835, e l'immortale Vincenzo Bellini, genio sovrano
nell’arte della musica (nato nel 1802 e morto nel 1835).
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