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Due strade, due perle:
via dei Crociferi e via Etnea a Catania. Lunga circa duecento metri, via dei Crociferi è stata costruita nel XVIII secolo e presenta, in una unità compositiva, tutti edifici in stile barocco siciliano. Essa parte da Piazza San Francesco d'Assisi. Passando sotto l'arco di San Benedetto che unisce la Badia maggiore alla Badia minore si accede alla strada ricca di edifici pubblici. Sono, infatti, presenti ben quattro chiese, monasteri e pochi edifici privati. Si inizia con la Chiesa di San Benedetto congiunta al convento delle suore. Essa possiede una bellissima scalinata ed è racchiusa da una cancellata in ferro battuto. Poi ecco la Chiesa di San Francesco Borgia seguita dal Collegio dei Gesuiti (che ospita oggi l'Istituto d'arte), al cui interno si apre un prezioso chiostro con portici ad arcate. Posta davanti il Collegio, si offre la bellezza della Chiesa di San Giuliano. Progettata da Giovan Battista Vaccarini in perfetto stile Barocco siciliano, ha una facciata elegantemente convessa dalle linee semplici, propria di questo stile. Andando oltre via Antonio di Sangiuliano, si presenta ai nostri occhi il Convento dei Crociferi e la Chiesa di San Camillo. Al termine della via è posta Villa Cerami, attualmente utilizzata dalla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Catania. Via Etnea, lunga circa tre chilometri, attraversa da nord a sud la città. Prospetticamente è posta verso l’Etna, leggermente ruotata, per la presenza nel tessuto urbano delle rovine dell’anfiteatro romano. Essa va dalla Piazza del Duomo al Tondo Gioeni. Partendo dal Duomo si arriva, percorrendola, poco dopo a piazza Università, dove si ergono, naturalmente, il palazzo dell'Università e il palazzo Sangiuliano, ambedue in stile barocco, edificati nella prima metà del Settecento. Essa presenta quattro candelabri bronzei del famoso scultore Mimì Maria Lazzaro, ispirati da tre antiche leggende catanesi (Colapesce, i Fratelli Pii e Gammazita), più una quarta, la storia di Uzeta, d’invenzione artistica. Proseguendo e passando davanti la Basilica Collegiata, si giunge ai Quattro Canti catanesi, formati dall’incrocio tra via Etnea e via Antonino di Sangiuliano. Oltre la successiva Chiesa dei Minoriti, si arriva a piazza Stesicoro (Porta Jaci), ove si trovano il monumento a Vincenzo Bellini e i resti dell'anfiteatro romano, posto a circa 10 m sotto la quota della strada. Continuando la passeggiata, arriviamo a Villa Bellini, il maggiore parco compreso nel centro storico. Essa è collegata al Lungomare dall’ampia via Umberto, dove è posto l’ingresso monumentale della Villa stessa. Oltrepassando l'incrocio con il viale Regina Margherita, ecco la piazza Cavour (il Borgo), dove è stato posto il monumento della dea Cerere, originariamente collocato a piazza Università. L’ultimo tratto di via Etnea, prima di giungere al Tondo Gioeni, presenta una pendenza maggiore e un’epoca di costruzione più recente, il XX secolo. Su esso si affacciano il giardino botanico, l’Ospizio dei Ciechi e l’Istituto Zooprofilattico. Via Etnea termina con il Parco Gioeni. |
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