Catania è di origine greca. La città di Katane (in greco Kατάvη) secondo
Tucidite VI, 3 e Strabone VI, 268, fu fondata dai Calcidesi, venuti da Eubea
in Sicilia, guidati da
Tuclee salpati da Naxos, tra il 729 e il 728 a. C., cinque anni
dopo la fondazione di Siracusa. Si sa pochissimo sul primo periodo della
sua storia. Vi soggiornarono Senofane da Colofone (tra i fondatori della
scuola eleatica) e i poeti Ibico e Stesicoro. Katane venne conquistata
da Ippocrate di Gela agli inizi del V secolo a. C. Jerone Siracusano nel
476 a. C. espulse da Catania tutti i cittadini che egli mandò in Leontini, e
la ripopolò con 10000 coloni in parte Siracusani e in parte Peloponnesiaci,
cambiandole il nome di Catania in quello di Aitna (Etna). Con questo nome fu
chianata nella Pitica I di Pindaro, scritta in onore di Gerone, e nella
tragedia perduta di Eschilo, rappresentata per l'occasione (Le Etnee).
Dopo la morte di Jerone, Ducezio costrinse gli abitanti a trasferirsi a
Inessa (che assunse allora a sua volta il nome di Etna, situata dalle parti
della moderna Paternò) i Catanesi lasciarono Leontini e, nel 461,
s'impadronirono di nuovo di Catania, alla quale restituirono l'antico nome.
Dopo un celebre discorso che Alcibiade avrebbe pronunciato davanti
all'assemblea riunita nel teatro della città, Katane da neutrale, nella
guerra tra Siracusa e Atene, si schierò dalla parte di Atene. Come sappiamo,
la guerra terminò con la sconfitta di Atene ma la città si salvò dalla
distruzione a causa dell'invasione cartaginese del 409 a. C. Nel 403 a.
C. Catania cadde in potere di Dionisio di Siracusa, e quindi rimase sotto il
dominio dei re Siracusani dal IV secolo ai primi decenni del III, sino alla
venuta del corinzio Timoleone, per mezzo del quale ritornò libera ed
indipendente. Nel 345 a. C. il tiranno di Catania il sabellico Mamerco, in
un primo alleato di Timoleone, passò dalla parte dei Cartaginesi. Sconfitto
nel 338 a. C. si rifuggiò a Messana, ma caduto in mano siracusana, dopo un
processo avvenuto nel Teatro di Siracusa, fu condannato e crocefisso.
Durante la 1° guerra punica, dopo i primi trionfi delle armi romane
nel 263 a. C., Catania si sottomise ai Romani, i quali la chiamarono Catina
(lat. Catĭna o Catăna). Espugnata Siracusa dal cons. Marcello (212 a. C.) i
Romani conquistarono interamente la Sicilia (210 a. C.), e la divisero in
due provincie, amministrate da un "praetor"; della "provincia nova" facevano
parte le città annesse dopo la prima guerra Punica, cioè Siracusa, Catina e
le circonvicine. Catina fu tra le 5 "civitates immunes et liberae". Questo
privilegio fu perduto sotto l'imperatore Ottaviano Augusto nel I sec.
L'area archeologica Disastrosi
e numerosi terremoti hanno raso al suolo la città e le conseguenti
ricostruzioni hanno spesso ricoperto le precedenti architetture. Pochi sono
stati gli scavi archeologici se non in tempi recenti. In piena consonanza
con le notizie dello storico ateniese Tucidide sono i risultati di un
recentissimo scavo condotto dalla Sovrintendenza ai beni culturali di
Catania: all'interno del Castello Ursino sono stati rinvenuti strutture e
materiali greci che risalgono al periodo tra la fine dell'VIII e gli inizi
del VII secolo, cioè alla fase fondativa della città. Anche sulla sommità
della collina dell'acropoli numerosi sono i resti d'epoca greca del VII
secolo, oltre che significative tracce del periodo preistorico, relative in
specie al neolitico ed all'età del rame. Altri ritrovamenti risalenti al Vi
secolo dimostrano la progressiva espansione della colonia calcidese nel suo
retroterra. Una stipe votiva rinvenuta nel 1959, attraverso i suoi materiali
ceramici di VI secolo provenienti non solo da laboratori ateniesi e corinzi,
ma anche di Sparta, Chio e altri centri greci, lascia pensare ad una Katane
dai molteplici contatti con la madrepatria e centri del mediterraneo
orientale. Indicativo in tal senso è anche il fatto che tra le statuette
della stipe per il V e il IV secolo (momento di influenza siracusana) il
tipo più diffuso sia quello di Kore introdotto da Gerone, tiranno di
Siracusa, sacerdote appunto di Demetra e Kore, al momento della prima
conquista siracusana di Catania.
Tra i resti del periodo greco e romano messi in luce e visitabili vi
sono: il Teatro Romano (risalente al III secolo), l'Odeon (III secolo),
l'Anfiteatro (II secolo), le Terme dell'indirizzo, le Terme della Rotonda,
le Terme Achilliane, resti di un acquedotto presso il parco Gioeni e alcuni
edifici funerari. Persino u Liotru, il simbolo di Catania posto al
centro di Piazza Duomo, è stato realizzato in pietra lavica in epoca romana
e raffigura un elefante che regge un obelisco simile a quelli egizi.
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