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  Giovanni Verga
  Bullet7blu.gif (869 byte) Introduzione
   Bullet7blu.gif (869 byte) Alla ricerca della propria strada
   Bullet7blu.gif (869 byte) La crescita a Firenze
      e il suo primo successo

   Bullet7blu.gif (869 byte) La lenta maturazione
      del verismo verghiano

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Il suo fulgido tramonto catanese
 
  Bullet7blu.gif (869 byte) Il Verismo: quasi una fotografia
Bullet7blu.gif (869 byte) Giovanni Verga: la fase verista
Bullet7blu.gif (869 byte) Giovanni Verga: pessimismo o fatalismo?
Bullet7blu.gif (869 byte) Il canone dell’impersonalità
    e la tecnica narrativa

Bullet7blu.gif (869 byte)La struttura, la lingua e il dialetto siciliano

Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte)INDIETRO
 
   

    GIOVANNI VERGA

     "I Malavoglia hanno fatto fiasco,
    fiasco pieno e completo...”
(da una
    lettera di Giovanni Verga all'amico
    Luigi Capuana del 1881).

    Introduzione

 

Per saperne di più  

   
 
   

 
   
Giovanni Verga

 


 

 
 
 

da Wikimedia Commons

 
 

Giovanni Verga nasce a Catania il 2 settembre 1940 (muore a Catania, due anni dopo aver ricevuto la nomina di senatore, il 27 gennaio 1922). Fu registrato a Catania, anche se alcuni ritengono sia nato in contrada Tiepidi (comune di Licodia Eubea), nei pressi di Vizzini, il 29 agosto 1840. Il padre, Giovanni Battista, era di Vizzini e discendeva dal ramo cadetto di una famiglia alla quale appartenevano anche i baroni di Fontanabianca. Alcuni ritengono che la famiglia soggiornasse a Vizzini per evitare l’epidemia di peste diffusa a Catania.
Tra i parenti del Verga va ricordato il nonno, che, prima carbonaro, era divenuto rappresentante di Vizzini, nel 1812, al primo parlamento siciliano. 

Tra i parenti lontani di Verga vi era il poeta catanese Domenico Castorina, che scrisse I tre dell’assedio di Torino (scritto nel 1847), un romanzo storico-patriottico, molto sostenuto da Antonino Abbate (anch’esso scrittore, "Il Progresso e la Morte"), suo insegnante agli studi superiori a Catania. Basandosi sugli scritti di Castorina e dell’Abbate, compose a quindici anni il suo primo libro, il romanzo storico-patriottico "Amore e patria" (mai pubblicato). Iscrittosi all’Università di Catania, Facoltà di legge, la abbandonò poco dopo per dedicarsi al giornalismo e alla letteratura.
 
 

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