Colto da una grave crisi economica ed
artistica, Verga nel 1886 torna a Catania. Tra il 1886 e il 1887
lavora sulle novelle stampate nell’84 e ne compone una nuova
raccolta dal titolo "Vagabondaggio", pubblicata sempre nel
1887 presso l'editore Barbèra di Firenze.
Nel 1888 la prima
stesura del romanzo "Mastro don
Gesualdo" viene completata dall’autore e pubblicata a
puntate sul giornale La Nuova Antologia. Conclusa la versione
definitiva del romanzo nel 1889 Mastro don Gesualdo
è stampato da Treves. Un buon successo lo accoglie.
Sostenuto dal risultato, Verga, mette mano agli altri romanzi del
Ciclo dei Vinti, la "Duchessa di Leyra" e "L'Onorevole
Scipione", che però non concluse mai (ci rimangono della "Duchessa
di Leyra" solamente il primo capitolo e un frammento del
secondo).
Molto successo ottengono, invece, le trasposizioni
teatrali. Al Teatro Costanzi di Roma, nel 1890, viene rappresentata
l'opera Cavalleria rusticana musicata da Pietro Mascagni. Nel 1896
pubblica i pezzi teatrali "La Lupa", "In portineria" e
"Cavalleria rusticana". La messa in scena de “La
Lupa” al Teatro Gerbin di Torino trova grande applauso di
pubblico e di critica.
E’ proprio a causa di questi successi che
sorge una disputa economica tra Verga, che chiedeva il pagamento dei
diritti d’autore, e il musicista e l’editore, senza il
raggiungimento di nessun accordo. Costretto ad agire per vie legali,
nel 1891, la vicenda giudiziaria trova conclusione nel 1893, con un
accordo e, cioè, il pagamento d’una cifra una tantum.
Nel 1891 erano stati pubblicati presso l'editore Treves "I
ricordi del capitano d'Arce" e nel 1894 "Don Candeloro e C.i".
Nel 1893 Verga si trasferisce per sempre a Catania dove, a parte
qualche breve soggiorno a Milano e a Roma, vi abitò fino alla morte.
Il 1° gennaio 1897, esce sulla rivista catanese la novella
intitolata "La caccia al lupo" . Lo stesso anno Treves
pubblicherà una nuova edizione della raccolta di novelle "Vita
dei campi"(già pubblicata nel 1880), con un’edizione illustrata
da Arnaldo Ferraguti.
Nel 1901, vanno in scena i bozzetti
teatrali "La caccia al lupo" e "La caccia alla volpe"
al teatro Manzoni di Milano, dove nel 1903 verrà rappresentato il
dramma "Dal tuo al mio". L’editore Treves darà alle stampe i
primi nel 1902 e "Dal tuo al mio" nel 1906.
Il suo maggiore impegno in questo periodo è la composizione della
"Duchessa di Leyra". In due lettere scritte all'amico Edouard
Rod, una nel 1898 e l’altra nel 1907, egli scrive di proseguire
"assiduamente" la stesura del romanzo. L’unico capitolo pervenutoci
lo dobbiamo grazie alla sua pubblicazione postuma, a cura del De
Roberto, del il 1° giugno 1922 sulla rivista "La Letteratura".
Molto è il materiale che Verga affiderà all’amico De Roberto. Tra
gli altri, nel 1912 e il 1914, la riduzione cinematografica di
diverse sue opere, mentre della "Storia di una capinera" e della
"Caccia al lupo" stese una riduzione teatrale.
L’ultima novella
composta dallo scrittore fu "Una capanna e il tuo cuore", ma
stampata postuma sulla rivista l'"Illustrazione italiana", il 12
febbraio 1922.
Nel luglio del 1920, in occasione del suo
ottantesimo anno, fu celebrato in suo onore un’incontro al “Teatro
"Valle" di Roma, alla presenza del Ministro della Pubblica
Istruzione Benedetto Croce, il cui discorso ufficiale venne tenuto
da Luigi Pirandello.
Sempre nel 1920 fu nominato senatore del
Regno.
Il 24 gennaio 1922, a Catania, Verga ebbe un ictus.
Portato in coma nella sua casa di Sant'Anna, morì il 27 gennaio,
assistito, tra gli altri, anche dall'amico De Roberto.