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  Giovanni Verga
  Bullet7blu.gif (869 byte) Introduzione
   Bullet7blu.gif (869 byte) Alla ricerca della propria strada
   Bullet7blu.gif (869 byte) La crescita a Firenze
      e il suo primo successo

   Bullet7blu.gif (869 byte) La lenta maturazione
      del verismo verghiano

   Bullet7blu.gif (869 byte)
Il suo fulgido tramonto catanese
 
  Bullet7blu.gif (869 byte) Il Verismo: quasi una fotografia
Bullet7blu.gif (869 byte) Giovanni Verga: la fase verista
Bullet7blu.gif (869 byte) Giovanni Verga: pessimismo o fatalismo?
Bullet7blu.gif (869 byte) Il canone dell’impersonalità
    e la tecnica narrativa

Bullet7blu.gif (869 byte)La struttura, la lingua e il dialetto siciliano

Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte)INDIETRO
 
   

    GIOVANNI VERGA

     "I Malavoglia hanno fatto fiasco,
    fiasco pieno e completo...”
(da una
    lettera di Giovanni Verga all'amico
    Luigi Capuana del 1881).

    Il suo fulgido
    tramonto catanese

 

Per saperne di più  

   
 
   
   

 
   
Foto di Luigi Pirandello

 


 

 
 
 

da Wikimedia Commons

 
 

Colto da una grave crisi economica ed artistica, Verga nel 1886 torna a Catania. Tra il 1886 e il 1887 lavora sulle novelle stampate nell’84 e ne compone una nuova raccolta dal titolo "Vagabondaggio", pubblicata sempre nel 1887 presso l'editore Barbèra di Firenze.
Nel 1888 la prima stesura del romanzo "Mastro don Gesualdo" viene completata dall’autore e pubblicata a puntate sul giornale La Nuova Antologia. Conclusa la versione definitiva del romanzo nel 1889 Mastro don Gesualdo è stampato da Treves. Un buon successo lo accoglie.
Sostenuto dal risultato, Verga, mette mano agli altri romanzi del Ciclo dei Vinti, la "Duchessa di Leyra" e "L'Onorevole Scipione", che però non concluse mai (ci rimangono della "Duchessa di Leyra" solamente il primo capitolo e un frammento del secondo).

Molto successo ottengono, invece, le trasposizioni teatrali. Al Teatro Costanzi di Roma, nel 1890, viene rappresentata l'opera Cavalleria rusticana musicata da Pietro Mascagni. Nel 1896 pubblica i pezzi teatrali "La Lupa", "In portineria" e "Cavalleria rusticana". La messa in scena de “La Lupa” al Teatro Gerbin di Torino trova grande applauso di pubblico e di critica.
E’ proprio a causa di questi successi che sorge una disputa economica tra Verga, che chiedeva il pagamento dei diritti d’autore, e il musicista e l’editore, senza il raggiungimento di nessun accordo. Costretto ad agire per vie legali, nel 1891, la vicenda giudiziaria trova conclusione nel 1893, con un accordo e, cioè, il pagamento d’una cifra una tantum.

Nel 1891 erano stati pubblicati presso l'editore Treves "I ricordi del capitano d'Arce" e nel 1894 "Don Candeloro e C.i".
Nel 1893 Verga si trasferisce per sempre a Catania dove, a parte qualche breve soggiorno a Milano e a Roma, vi abitò fino alla morte.
Il 1° gennaio 1897, esce sulla rivista catanese la novella intitolata "La caccia al lupo" . Lo stesso anno Treves pubblicherà una nuova edizione della raccolta di novelle "Vita dei campi"(già pubblicata nel 1880), con un’edizione illustrata da Arnaldo Ferraguti.
Nel 1901, vanno in scena i bozzetti teatrali "La caccia al lupo" e "La caccia alla volpe" al teatro Manzoni di Milano, dove nel 1903 verrà rappresentato il dramma "Dal tuo al mio". L’editore Treves darà alle stampe i primi nel 1902 e "Dal tuo al mio" nel 1906.

Il suo maggiore impegno in questo periodo è la composizione della "Duchessa di Leyra". In due lettere scritte all'amico Edouard Rod, una nel 1898 e l’altra nel 1907, egli scrive di proseguire "assiduamente" la stesura del romanzo. L’unico capitolo pervenutoci lo dobbiamo grazie alla sua pubblicazione postuma, a cura del De Roberto, del il 1° giugno 1922 sulla rivista "La Letteratura".
Molto è il materiale che Verga affiderà all’amico De Roberto. Tra gli altri, nel 1912 e il 1914, la riduzione cinematografica di diverse sue opere, mentre della "Storia di una capinera" e della "Caccia al lupo" stese una riduzione teatrale.
L’ultima novella composta dallo scrittore fu "Una capanna e il tuo cuore", ma stampata postuma sulla rivista l'"Illustrazione italiana", il 12 febbraio 1922.

Nel luglio del 1920, in occasione del suo ottantesimo anno, fu celebrato in suo onore un’incontro al “Teatro "Valle" di Roma, alla presenza del Ministro della Pubblica Istruzione Benedetto Croce, il cui discorso ufficiale venne tenuto da Luigi Pirandello.
Sempre nel 1920 fu nominato senatore del Regno.

Il 24 gennaio 1922, a Catania, Verga ebbe un ictus. Portato in coma nella sua casa di Sant'Anna, morì il 27 gennaio, assistito, tra gli altri, anche dall'amico De Roberto.

 
 

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