Il giovane Verga era alquanto inquieto. Non
solo non concluse l’università, ma con i soldi, datigli dal padre
per gli studi, pubblicò il suo romanzo storico "I carbonari della
montagna" (1861- 1862), dove narrava l’opposizione dei carbonari
calabresi contro i napoleonici di Murat. Successivamente si arruolò
nella Guardia Nazionale, ma dopo circa quattro anni, non essendo
tagliato per la vita militare, ne uscì, pagando una forte penale.
Nel 1863 pubblicò a puntate su una rivista letteraria fiorentina
("La nuova Europa") il romanzo "Sulle lagune", dove narrava (Venezia
era ancora sotto il dominio austriaco) dell’amore tra un militare
austriaco e una giovane veneziana, dal finale drammatico: la morte
d’entrambi.
In effetti, la strana formazione del giovane
Verga lo caratterizzerà alquanto nella successiva opera in
letteratura. Egli non avendo la tipica formazione che segue lo
studio dei classici italiani e latini, si rifà principalmente alla
letteratura francese sua contemporanea: come Dumas padre (I tre
moschettieri) e figlio (La signora delle camelie), Sue (I
misteri di Parigi), Feuillet (Il romanzo di un giovane povero).
Oltre a questa, egli è affascinato dall’opera romantica, quasi
scapigliata, e, soprattutto, dalla tradizione del romanzo storico,
come quelli del Guerrazzi.
La vita del giovane Verga si
intreccia fortemente con i fatti storici dell’unità d’Italia. Le
contestazioni violente dei contadini siciliani contro il dazio sul
macinato, che arrivarono ad uccidere e a saccheggiare le terre, e
poi la reazione di Nino Bixio aggressiva e ferrea a tali
sollevazioni, l’arrivo di Garibaldi a Catania e gli ulteriori
sviluppi patriottici, segnano l’esperienza di Verga, tanto che egli
dedicherà una delle sue novelle (Libertà)
ai fatti della rivolta di Bronte, sedata nel sangue. Inizia,
successivamente, la
stagione delle riviste. Insieme a Nicolò Niceforo, fonda il
settimanale Roma degli Italiani,
sostenitore di un
programma anti-regionale. Lo dirige per tre mesi,
collaborando alla rivista L'Italia contemporanea.
Su questa
pubblica la sua prima novella verista, Casa da thè. Le riviste
del Verga non hanno grande fortuna: L'Italia contemporanea viene
assimilata da Enrico Montazio alla rivista fiorentina Italia,
veglie letterarie, e Roma degli Italiani finirà,
successivamente, sotto la direzione di Antonino Abate. Anche
giornale l'Indipendente,
fondato sempre
nel 1862, durò, sotto la sua guida, una decina di
numeri, per poi passare, anch’esso, alla direzione
dell'Abate. In quell’anno egli pubblicherà, ricordiamo, il
romanzo Sulle lagune (sulla rivista "La nuova Europa").
Lo scritto fu pubblicato per due numeri e poi sospeso. Il periodico
fiorentino, comunque, riprese l’edizione degli episodi del
libro ripartendo dall'inizio (furono terminate, dopo 22 puntate, il
15 marzo 1863).
Nel 1865 Verga lascia la provincia catanese e
parte per Firenze.
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