Verga riesce nel suo
proposito utilizzando il discorso indiretto, che gli permette di
aderire rigorosamente ai personaggi, creando una sorte di effetto
straniamento. La lingua stessa con cui narra si arricchisce di
termini, cadenze e modi di dire del dialetto siciliano, con una
forte fedeltà con il mondo isolano descritto. All’interno dei
racconti sono disseminati numerosi proverbi siciliani, o luoghi
comuni, che servono sia a sottolineare i valori e la tradizione
popolare, sia i pregiudizi e le meschinità radicate nella mentalità
diffusa. Questa scelta permette a Verga, a livello di lingua, di
descrivere una realtà regionale con una lingua necessariamente
nazionale, la lingua “letteraria” (la società a lui contemporanea
era, in realtà, più regionale che nazionale). In più Verga
semplifica la struttura sinottica della lingua dei personaggi e del
racconto, permettendo di
creare sia la semplicità del dialetto siciliano, sia la lettura del
libro anche a persone con una cultura più semplice.
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