Secondo Erodoto Minoa fu fondata verso la fine del VI° secolo a.C. da coloni
provenienti da Selinunte. La città, tuttavia, era già esistente e sarebbe
stata dondata originalmente da cretesi nel II° millennio a.C. Fu costruita
sulla riva sinistra del fiume Halycos nei pressi di Capo Bianco nel punto
dove sfocia a mare. La leggenda narra che il nome Minoa fu messo per onorare
la morte del re di Creta Minosse, legato alla leggenda della creazione del
Minotauro. La fondazione da parte greca fu effettuata sulle rovine di Minoa
e fu chiamata Heraclea da Dorieo Lacedemone, della famiglia degli Eraclidi.
La leggenda narra che “il re cretese Minosse avrebbe inseguito Dedalo fino
in Sicilia per punirlo del suo aiuto dato ad Arianna e
Teseo
alle prese con il labirinto. Minosse avrebbe poi trovato la morte proprio in
questi luoghi per mano dello stesso re sicano presso cui Dedalo si era
rifugiato. Il regno di Kocalos era in effetti situato lungo le rive del
fiume Platani con capitale Kamico, da alcuni identificata con Sant'Angelo
Muxaro da altri con Caltabellotta .” (da Wikipedia.it)
La
sua storia, come molte delle polis greche in Sicilia, è fatta di alleanze,
guerre, espugnazioni, distruzione e ricostruzione. Ne è esempio il fatto che
la città venne ricostruita da Segestani, dai Cartaginesi e dai Romani.
La città fu conquistata da Eurileonte che
sopravvisse all’attacco dei Segestani che distrussero la città e uccisero
Dorieo. Ricostruita passò nella sfera di influenza di Akragas (Agrigento),
ma fu sempre contesa tra Selinunte e Akragas trovandosi sul confine tra le
due città e cioè contesa tra l'epicrazia cartaginese in Sicilia ed i
territori sotto l'influenza siracusana.
Nel 409 a. C. passò sotto il controllo cartaginese. Ma la contesa politica e
militare continuò fino alle guerre puniche e al controllo dei romani
fell0intera Sicilia. Nel 256 a.C. sul mare davanti Eraclea si svolse una
delle più grandi battaglie navali tra cartaginesi e romani. La disfatta
militare cartaginese li costrinse alla resa. Eraclea si sviluppò sotto il
dominio romano economicamente. Con la costruzione di un porto eccelse nel
commercio, agricoltura, pastorizia e pesca.
Col tempo, però, perse importanza strategica e malinconicamente si spopolò
fino al totale abbandono: la stessa memoria della città svanì, come capitò a
molte delle colonie fondate dai greci in Sicilia.
Gli scavi archeologici
Gli scavi che stanno portando alla luce l'antica Eraclea sono intensivi solo
recentemente, a partire dal 1950. Esemplare sotto il profilo urbanistico,
presenta strade parallele che creano
insule
con quartieri di abitazioni greche e romane. Sono stati rinvenuti il Teatro,
costruito alla fine delV secolo a. C., con nove settori nella cavea che
affaccia sul Mediterraneo, e l'Antiquarium adibito a museo dei ritrovamenti
provenienti dalla zona archeologivam come ceramiche o statuette votive. Sono
visibili sia la necropoli che parte della cinta muraria con otto torri nella
zona a nord-est. |