17/23
SICILIA GRECA OCCIDENTALE
INTRODUZIONE   HIMERA
AGRIGENTO   HENNA
SEGESTA   KEPHALOIDION
CASMENE   IL TEATRO GRECO IN SICILIA
SELINUNTE   AGRIGENTO - IL TEMPIO DI GIOVE OLIMPICO
MINOA ERACLEA   SICILIA GRECA ORIENTALE
    INDIETRO
    LA SICILIA E LA
    COLONIZZAZIONE GRECA

   I resti archeologici di città lontane
   nel tempo ci parlano di una antica
   cultura e di un dimenticato splendore
 

Per saperne di più  

 
   
 
   Himera    
     
     

 
 

L'Antiquarium e il Tempio della Vittoria a Himera, veduta dall'alto.

 

Clemensfranz - 8 Giugno 2006

 

 
 

da Wikimedia Commons

 

Sin dall�età della pietra alcuni abitanti dell�isola stabilirono la loro dimora presso le sorgenti termali attorno alle quali più tardi sorse Termini: essi hanno lasciato molti utensili di pietra nelle tombe che oggi ritroviamo scavate nella roccia presso il Belvedere. Molti secoli dopo lo storico Tucidite osservava che lungo la costa settentrionale della Sicilia era una sola città greca libera cioè Imera, perché Mylae dipendeva da zancle (messina): La sua fondazione, sempre secondo Tucidide, si deve a un gruppo di Calcidesi di Zancle sotto la guida di Euclide, Simo e Saccone, e a coloni d'origine siracusana ( che sotto il profilo linguistico lasciarono nella lingua influenze del dialetto dorico e corinzio proprio della città di Siracusa). La città d�Imera, sorta nel 648 a.C. crebbe tanto in potenza che diventò il centro della lotta tra i Greci e i Fenici di Cartagine che avevano colonizzato la parte ovest dell'isola; gli Imeresi si recavano a prendere i bagni appunto alle vicine sorgenti termali attorno alle quali sorse un borgo. Così ebbe origine Termini che per distinguersi da altre sorgenti fu detto Imerese perchè prossimo ad Imera.
Nel 480 a.C. Terone, tiranno di Akragas, invase Himera, con l'aiuto di truppe cartaginesi. In loro aiuto , su richiesta di Terillo, despota di Himera, accorse Gelone di Siracusa. Grazie al suo intervento i Greci inflissero una pesante sconfitta ai Cartaginesi e, come scrive Diodoro, soltanto pochi di essi tornarono in patria. Tuttavia il periodo di pace e prosperità che ne seguì terminò, dopo la distruzione di Selinunte, nel 408 a.C. ad opera del cartaginese Annibale, figlio di Giscone e nipote di Amilcare, che era a capo della spedizione, che rivolse le armi contro Imera, e presala d'assalto, uccise gran parte degli abitanti e distrusse la città.
Più tardi Cicerone nella sua seconda orazione contro Verre rammentava che "dopo la distruzione di Imera gli abitanti sopravvissuti alle calamità della guerra si stabilirono a Thermae entro i confini del loro territorio e non lungi dalla loro antica città". La piccola città di Thernaae rimase soggetta ai Cartaginesi, finché durante le guerre puniche nel 20 a.C. l'ebbero tolta dai Romani, ed allora prese il nome di "Respublica Thermitanorum". Cicerone racconta nella predetta orazione contro Verre che il governo Romano volendo premiare i Termitani per loro fedeltà concesse agli stessi il libero esercizio delle loro leggi. Al tempo dell'imperatore Augusto fu mandata in Thermae una colonia romana, della quale si trova menzione nelle iscrizioni.
Il colpo sferrato dai Punici segnò definitivamente la rovina della città, i secoli e l’incuria moderna hanno fatto il resto. Si è riusciti, tuttavia, grazie all'Università di Palermo, a ricostruire il tracciato urbanistico della città.

L'area archeologica
Poco distante da Termini Imerese, nel punto dove il fiume Himera incontra la pianura costiera di Buonfornello, si trovano gli scavi di Himera.
Divisa in tre rioni e dalla trama rigidamente ortogonale, tipicamente greca, dove il reticolo delle vie è rigidamente equidistante (circa 32 m.), la città presentava sulla parte settentrionale la zona sacra, ricca di quattro templi e un altare, a cui, però, non faceva parte il Tempio della Vittoria. Che si trova ai piedi della stessa collina. Il tempio dorico aveva caratteristiche e mole simili ai templi di Agrigento, tanto da far pensare che i suoi costruttori fossero gli stessi dell'area più famosa. Costruito nel 480 a.C. Sulla spianata che vide la battaglia e la vittoria di Terone, tiranno di Akragas, ne porta il nome perchè probabilmente celebrativo della stessa. Nei pressi del tempio sono state ritrovate cinquantasei grondaie a forma di testa di leone. Gli altri ritrovamenti nell'area sacra sono conservati o presso il Museo Archeologico Regionale di Palermo o nell' Antiquarium realizzato sul posto vicino gli scavi. In esso sono racchiusi reperti dei templi,degli isolati abitativi, delle necropoli e di una antica nave affondata sulla costa (di rilievo la "Tomba degli Amanti" conservatavi).

 
 
 

HOME