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I VESPRI SICILIANI    
Introduzione   Le conseguenze del Vespro
La cospirazione   La dizione "Vespri siciliani"
I Vespri siciliani   Carlo I d'Angiò
Le cause del Vespro   Pietro III d'Aragona
LE LEGGENDE    
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    I VESPRI SICILIANI
   Il Vespro è la pagina più luminosa
   della storia di Sicilia, ed è stata
   opera di tutto il popolo siciliano.
  

    Le cause del Vespro

 

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Statua sulla facciata del Palazzo Reale di Napoli:
Carlo I d'Angiò

 

Raffaele Esposito - 29 Luglio 2007



 

 
 
 

da Wikimedia Commons

 

Le cause del Vespro

Abbiamo già accennato al difficile rapporto tra siciliani ed angioini. Cerchiamo di enumerarne le ragioni.

1

Sicuramente la prima causa fu la rivolta durata dal 1266 al 1270, e capitanata da Corrado Capece, dei siciliani che portò la punizione feroce di Guglielmo l’Estandart. Tutti coloro sorpresi con armi in pugno furono passati immediatamente per le armi e uccisi. Furono espulsi i mercanti stranieri e degli indesiderabili con la confisca immediata dei beni. Altresì furono confiscati i patrimoni e il denaro alle famiglie degli esuli con la conseguente rovina dei loro parenti.

2

Il disprezzo di Carlo d'Angiò nei riguardi dei siciliani era alquanto palese, tanto che non visitò mai la Sicilia, passandovi soltanto per pochi giorni nel 1270 per l'impresa di Tunisi. Non vi furono, poi, siciliani funzionari d'alto livello, né per l'amministrazione dei territori francesi ( domini in Provenza, in Albania o in Palestina), né dell'amministrazione stessa dell'isola. E mentre costruiva strade e porti nell'Italia meridionale, in Sicilia la pressione fiscale era alle stelle.

3

La politica fiscale degli angioini fu sfacciatamente beffarda. Carlo continuò a coniare i cosiddetti «biglioni» normanni, cioè monete di una lega di rame e di stagno di nessun valore (conteneva appena 1/48 d'argento). Tutti gli anni le zecche francesi coniavano bigioni e venduti ai siciliani al loro valore nominale in cambio d'oro. Nessuno poteva rifiutarsi di accettare il baratto a rischio di pesanti pene fisiche, come il taglio della mano o il tatuaggio a fuoco di un marchio d'infamia.

4

Come se non bastasse, Carlo risolse il problema di allocare le proprie truppe ordinando ai siciliani di ospitare i militari nelle loro stesse case: gli ufficiali nelle abitazioni dei notabili, i sottoufficiali e i soldati in quelle dei meno abbienti. La convivenza forzata fu causa di innumerevoli soprusi e violenze: i siciliani, non solo non erano più padroni della propria casa, ma venivano spesso picchiati, e, le donne, violentate.

Una situazione talmente esplosiva da creare una deflagrazione fortissima come tali furono i Vespri siciliani.

 
 

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