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I VESPRI SICILIANI    
Introduzione   Le conseguenze del Vespro
La cospirazione   La dizione "Vespri siciliani"
I Vespri siciliani   Carlo I d'Angiò
Le cause del Vespro   Pietro III d'Aragona
LE LEGGENDE    
Gammazita   Dina e Clarenza
Giovanni da Procida   La dama bianca
La bella Angelina   INDIETRO
   

    I VESPRI SICILIANI
   Il Vespro è la pagina più luminosa
   della storia di Sicilia, ed è stata
   opera di tutto il popolo siciliano.
  

    La dizione
    "Vespri siciliani"

 

Per saperne di più  

   
   
 
   

 
 

Francesco Hayez, serie "I Vespri siciliani", scena 1.

 

Collezione privata
 

 
 
 

da Wikimedia Commons

 

Analisi della dizione “Vespri siciliani”

Il termine “vespro” sta ad indicare la penultima delle ore canoniche, (che vanno da «mattutino» a «compieta»), quando religiosamente si ringrazia Dio della giornata trascorsa con l'ultima funzione di preghiera. Il termine ha origine dal latino Vesper, che definiscel'ultima ora di luce e l'arrivo della sera. A sua volta il termine latino ha origine dal greco espéra, che vuol dire, appunto, “sera” (anche nel greco moderno, kalispéra vuol dire «buonasera»). E' noto che la penisola italiana venne denominata dai greci Esperia cioè «il paese della sera», essendo posta ad occidente rispetto alla Grecia.
Nell’uso ecclesiastico il termine nel medioevo trovò declinazione al plurale, che in Francia divenne, addirittura, femminile: les Vépres. Ed è, infatti, al plurale l'uso comune del termine che sta ad indicare la rivolta siciliana, i “ Vespri siciliani”. La dizione corretta è invece quella al singolare.

Lo storico siciliano Michele Amari (1806-1889) nell'Ottocento, nel libro La guerra del Vespro siciliano, sostiene che il termine al plurale è erroneo sia dal punto di vista storico che da quello demopsicologico. Nella poesia popolare e nei canti la rivolta è denominata solo al singolare , cioè, vespru, o véspiru per epéntesi.

Lo storico Santi Correnti dal 1973 sostiene la teoria dell'univocità del fatto storico: «il vespro» c’è ogni sera, ma il Vespro, storicamente inteso, è soltanto e unicamente il Vespro siciliano del 30 marzo 1282.

 
 

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